«Ci stanno prendendo in giro da vent’anni. Ci stanno nascondendo la realtà. O oggi ci ritroviamo qui per denunciare ancora una volta l’assenza totale della politica, l’incompetenza della politica. Perché non si pensa a bloccare gli impianti in quest’area? Perché non si parla più di diossina? Ecco, siamo qui di nuovo a ricordare ai nostri governanti che il tempo è scaduto»: Carmine Pietrangelo del “Collettivo divergente” ha subito messo i punti sulle “i” all’assemblea pubblica organizzata da “Città Nuova” sul tema inquinamento a Venafro.
Ci si attendeva la presenza dei parlamentari e dei rappresentanti ai massimi livelli della Regione, in aula c’era solo il vicepresidente e assessore Vincenzo Cotugno, i sindaci dell’area venafrana: Alfredo Ricci e l’assessore all’ambiente Dario Ottaviano, Eustachio Macari di Sesto Campano, Stefania Passarelli di Pozzilli, Marciano Ricci di Montaquila, Riccardo Prete di Conca Casale, la delegazione cittadina del Pd – Stefano Buono e Giuseppe Notte –, il presidente del Cda dell’Istituto Zooprofilattico sperimentatale Abruzzo-Molise Alfonso Cantone.
Clima acceso fin dalle prime battute. Tante le domande poste dai cittadini, tanti gli spunti offerti dal giornalista Paolo De Chiaro, chiamato a moderare l’assemblea pubblica: poche le risposte ricevute dalle istituzioni. Questo il sunto dell’incontro, caratterizzato dai tanti interventi con cui e con insistenza ai sindaci dell’area venafrana e allo stesso assessore Vincenzo Cotugno si è chiesto di intervenire.
Si è parlato molto delle tante criticità che attanagliano il territorio venafrano, delle problematiche relative agli impianti e alle aziende presenti in zona, degli scarsi controlli e, soprattutto, dell’Arpa Molise che ancora non avrebbe tutte le attrezzature per garantire il monitoraggio previsto dalla legge. E poi la discussione si è spostata sulla mancata istituzione del Registro dei Tumori.
L’assessore Cotugno ha parlato di problemi legati alla struttura regionale, rea di non riuscire a dare seguito a quanto deliberato dalla giunta.
Toccanti gli interventi di quei cittadini che hanno ricordato le morti che si susseguono senza soluzione di continuità non solo a Venafro, ma in tutto l’hinterland.
«Io vengo da Santa Maria Oliveto: bene, vi dico i nomi di chi non ce l’ha fatta. Dieci casi su una popolazione residente di 100 persone. A Santa Maria Oliveto che cosa c’è? Fatevi questa domanda e datevi la risposta»: un medico residente nella frazione di Pozzilli ha per così dire “provocato” gli interventi dei sindaci Passarelli e Macari, che non hanno soddisfatto i cittadini, palesemente delusi. L’ex sindaco di Venafro Antonio Sorbo nel prendere la parola ha ricordato all’assessore Cotugno che se si vuole le cose si possono fare. «Il Registro dei Tumori, do la notizia pure all’assessore Cotugno, la Regione Molise ce l’ha, datato 2021 ma riporta i dati 2010-2013. E volete farmi credere che sono i dirigenti e i funzionari che non hanno fatto camminare questa pratica?».
Alla fine sono intervenuti i sindaci e i presenti, al centro anche lo studio epidemiologico del Cnr di Pisa che tutti attendono e che dovrebbe essere pronto per la fine di febbraio. ;a come ha ricordato ancora Sorbo «non può essere la soluzione a tutti i problemi, in Regione devono capire che questo studio deve diventare ordinario perché siamo qui in piena emergenza, non siamo a Termoli, Campobasso o Vastogirardi. Potenziare il sistema delle centraline, i controlli: tutto questo dovete fare. E poi la bretella, che qualcuno dice non riguarda l’inquinamento. Non è così. Pure quest’opera serve. E come se serve»
M.F.