“Realizzazione di uno studio di coorte residenziale basato sulla ricostruzione del profilo di mortalità e morbosità in associazione con rischi ambientali”: all’incontro organizzato dagli studenti dell’Istituto “Antonio Giordano” di Venafro, gli studiosi dell’unità di Ricerca epidemiologia ambientale e registri di patologia, Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa, hanno portato all’attenzione della comunità venafrana i primi dati di questo studio che nel prossimo mese di maggio sarà trasmesso ai decisori politici, per cominciare ad intraprendere un percorso nuovo di tutela del territorio della piana di Venafro, paragonata per le criticità riscontrate alla val Padana.
Alla conferenza hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Venafro Alfredo Ricci, l’assessore all’Ambiente di Palazzo Cimorelli Dario Ottaviano. Tra i presenti anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Greco. Quest’ultimo si è complimentato per l’iniziativa dei giovani studenti del “Giordano” sottolineando che «questi giovani dimostrano un grande spirito di resilienza e un sano attaccamento alla propria terra. La voce di quei giovani, che rappresentano il nostro futuro, non può e non deve essere ignorata. Ecco, credo che per la politica tutta sia il momento dell’ascolto, piuttosto che quello dello scaricabarile. Tutte le istituzioni devono lavorare, a testa bassa, per risolvere un problema, quello dell’inquinamento, che non è solo di Venafro, ma che riguarda tutti».
Greco poi ha ascoltato attentamente le relazioni degli esperti che hanno presentato i primi dati del loro studio.
Il dottor Cervino, ad esempio, ha parlato di danni certi da esposizione da Pm2,5, rimarcando la situazione della piana di Venafro che presenta enormi criticità per via delle fonti da inquinamento che sono legate anche agli impianti presenti nella vasta area che arriva fino a San Vittore del Lazio.
«Nello svolgimento delle indagini si epidemiologia ambientale- hanno ribadito gli studiosi del Cnr di Pisa- le attività di comunicazione giocano un ruolo rilevante, poiché si tratta di indagini complesse, molti elementi vanno compresi per poter interpretare i risultati, sia da parte dei cittadini, sia da parte dei decisori politici. Gli amministratori possono usare le conoscenze per migliorare la situazione esistente dal punto di vista della salute e dell’ambiente e possono rispondere alle preoccupazioni di parte della comunità. In generale la comunicazione delle attività in corso contribuisce ad aumentare le conoscenze scientifiche e la capacità di discutere e usare le informazioni a disposizione».
Su queste basi, come hanno ribadito il sindaco Alfredo Ricci, l’assessore all’Ambiente Dario Ottaviano e il preside dell’Istituto “Giordano” D’Ambrosa, sarà portato avanti il percorso intrapreso dagli studenti per un piano di informazione e formazione che parte dai banchi di scuola, dai giovani come auspicato fin dall’inizio dal primo cittadino e dagli studiosi del Cnr di Pisa.
Toccati tanti punti, ribaditi alcuni concetti chiave per quanto attiene alla tematica ambientale, con una certezza: occorre fare squadra, occorre invertire la rotta dando più strumenti di controllo, sempre più sofisticati e arrivare ad avere in Molise il Registro dei tumori con dati aggiornati.
«Dovete pretendere tutte queste cose- hanno concluso i vertici dell’Istituto di Fisiologia clinica di Pisa-, dovete chiedere alle istituzioni tutti questi strumenti per monitorare il territorio, segnato da non poche criticità ambientali».