«Se un giorno mi dovesse capitare di fare una grande vetrata, mi ispirerei al mondo luminoso di Peppino De Marco perché pochi come lui hanno la capacità di scomporre la realtà in una immensa quantità di particelle ben definite geometricamente, ognuna delle quali, singolarmente, è una macchia di colore e null’altro. Tutto ha una origine e la pittura di Peppino De Marco trova la ragione di esistere in una antica tradizione familiare che ha costituito per la terra di Venafro un motivo di orgoglio negli anni delicati del secolo scorso»: queste le parole di Franco Valente, pronunciate qualche anno fa dopo l’ennesima esposizione di Giuseppe De Marco, artista, uomo di cultura ben voluto da tutti che ieri è tornato alla casa del Signore.
Tutti lo ricordano per la sua intraprendenza in campo artistico e non solo, impegnato nel sociale e in associazioni che hanno sempre promosso la cultura a tutto tondo.
Il sindaco di Venafro Alfredo Ricci così lo ricorda: «Venafro e Cultura: è questo il binomio che si associa alla figura del prof Giuseppe De Marco. È stato un artista straordinario, conosciuto e apprezzato dappertutto, un riferimento speciale per la cultura molisana, di cui è stato un grande e illuminato ambasciatore in tutta Italia, e non solo. Ma il prof De Marco è stato in particolare un grande venafrano, un figlio di questa terra che alla sua terra è stato sempre fortemente attaccato, tanto da farne una scelta di vita che per molti poteva risultare non scontata, ma che per lui è stata ovvia e naturale. Il prof De Marco avrebbe potuto frequentare i circoli artistici nazionali ed europei più qualificati, che lo corteggiavano e se lo contendevano. Ma il nostro Peppino, come tutti eravamo abituati a chiamarlo, ha scelto sempre e comunque di restare a Venafro, quella Venafro che è stata anche, se vogliamo, una sua grande musa, una costante nelle sue opere d’arte. A lui personalmente mi legano tanti ricordi, fatti di umiltà e umanità, un tesoro che è già parte della memoria e della storia della nostra comunità Alla sua famiglia giungano le più sentite condoglianze a nome dell’amministrazione e della città, che si è onorata di averlo come illustre concittadino. La sua memoria appartiene già alla storia migliore di Venafro».
Il mondo della scuola lo ricorda con affetto e gratitudine per le tante iniziative realizzate nelle aule scolastiche. Per chi scrive, un ricordo speciale da collega alle scuole medie: sapeva sempre trascinare tutti verso il bello. Grazie “Peppino”, che la terra ti sia lieve.
M. F.

 

ph. Giustino Guarini

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