Con il mese di marzo in archivio, Venafro ha chiuso il primo trimestre del 2022 con ben 27 sforamenti.
Praticamente un superamento del limite massimo di polveri sottili ogni tre giorni. Un dato non proprio esaltante, per usare un eufemismo.
Calcolando che in un anno solare, la normativa vigente ‘ammette’ quale soglia i 35 sforamenti, per la città diomedea c’è ancora un bonus di 8 giornate “inquinate”.
Il dato ultimo disponibile, quello del 31 marzo, peraltro ha fatto registrare una (s)proporzione abbastanza evidente tra le due centraline, entrambe, ricordiamo, posizionate su vie trafficate: via Campania e via Colonia Giulia. Ebbene, i dati restituiti dalle stazioni fisse di monitoraggio dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale hanno parlato di un valore pari a 45 ug/m3 per “Venafro 2” – via Campania, contro appena 21 ug/m3 di “Venafro 1” via Colonia Giulia. Cosa questo significhi dovranno spiegarlo gli esperti.
Così come dovrà essere chiarito perché, se da parte di alcuni si addebita al traffico gran parte dell’inquinamento presente nella piana, il No2 – biossido di azoto continua a restare ben al di sotto della soglia critica malgrado la centralina Arpa di monitoraggio dell’inquinante sia situata a pochi passi dalla carreggiata di via Colonia Giulia. Da inizio anno nemmeno uno sforamento.
Peggio, molto peggio va invece il Pm2,5. Il particolato ultrafine si misura in media annua, quindi i dati parziali sono semplicemente orientativi: eppure nelle ultime due settimane monitorate in rarissimi casi il valore è sceso sotto ai 20 ug/m3.
Insomma, la situazione ambientale nella piana di Venafro è sempre piuttosto allarmante. In attesa – erano previsti per marzo – dei risultati del monitoraggio straordinario dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). E sempre in attesa pure dello studio epidemiologico di tipo eziologico condotto dall’Istituto di Fisiologia clinica del Centro nazionale delle ricerche di Pisa.
Il quadro dell’attesa – per così dire – è poi completato dal giudizio “sospeso” sul Priamo: come si ricorderà nelle settimane scorse i giudici del Tribunale amministrativo regionale di Campobasso hanno rimandato a settembre la Regione, che dovrà quindi entrare nello specifico degli appunti mossi al Piano per la qualità dell’aria, nello specifico per ciò che prevede o, meglio, non prevede, da Mamme per la salute e Wwf Molise.

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