«Realizzazione di uno studio di corte residenziale basato sulla ricostruzione del profilo di mortalità e morbosità in associazione con rischi ambientali» si attendono novità importanti, anche se da più parti denunciano ritardi.
Durante la presentazione dei candidati alle prossime elezioni politiche, Antonio Sorbo di Città Nuova ha sottolineato che ora «si attende la caratterizzazione delle polveri sottili, compito che dovrebbe essere stato assegnato all’Arma dell’Emilia Romagna». Città Nuova ha messo in evidenza che su questo argomento si sta perdendo ulteriormente tempo, visti anche i ritardi che si stanno accumulando per l’installazione delle nuove centraline (promesse ad aprile, poi a giugno, infine ad agosto) che tutt’oggi non sono state ancora montate, come hanno sottolineato i cittadini: «Noi vogliamo i fatti, ci hanno detto che sono stati spesi dei soldi per installare sul nostro territorio, nei punti più critici, nuove centraline con migliori capacità di controllo. A che punto siamo? Il presidente Toma e il sindaco Ricci avevano annunciato che entro agosto sarebbero state installate. Siamo a settembre e a noi risulta che ancora non è stato fatto».
Come sottolineato dall’ex sindaco Antonio Sorbo, sarà importante arrivare alla caratterizzazione delle polveri sottili per arrivare a comprendere gli effetti di queste sostanze inquinanti sulla salute umana e, nel contempo, al raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’aria fissati dalle direttive europee. «L’estrema variabilità delle caratteristiche delle particelle – spiegano dalle associazioni ambientaliste –, in funzione delle condizioni geografiche, climatiche e stagionali, impone un’attenta pianificazione e realizzazione della campagna di campionamento delle polveri al fine di ottenere risultati significativi».
Occorre poi andare a vedere lo studio epidemiologico che ha indicato delle aree sulle quali insiste una sorgente di emissione prevalente (traffico, emissioni industriali per alcuni tipi di industrie, cave, ecc), per ottenere profili rappresentativi di composizione e morfologia del “particolato” atmosferico emesso da tali sorgenti. Insomma, dopo lo studio del Cnr di Pisa, occorre mettere in campo azioni mirate che chiamano in causa la politica locale e regionale. Con la caratterizzazione delle polveri sottili si arriverebbe a dei risultati significativi che fungerebbero da base e da guida per lo sviluppo di adeguati modelli di calcolo, che potrebbero permettere di inquadrare tutti gli scenari d’inquinamento e di delineare, una volta per tutte, le possibili strategie di risanamento. Se non si fa questo, lo studio epidemiologico rischia di finire in un cassetto. Sarebbe anche il caso di rendere operativo il Registro dei Tumori, con l’aggiornamento dei dati. Impegni presi dai rappresentanti istituzionali nel corso della presentazione dello studio di coorte residenziale EpiVenafro+7 che come obiettivo principale si è posto quello di valutare il rischio sanitario dei residenti esposti a diverse fonti di inquinamento atmosferico, tenendo conto dei fattori di rischio individuali quali età, sesso, stato socio-economico e occupazione. Lo studio ha compreso l’area degli otto comuni di Venafro, Conca Casale, Filignano, Montaquila, Monteroduni, Pozzilli, Sesto Campano e Macchia d’Isernia e si basa sulla ricostruzione del profilo di mortalità e morbosità in associazione con rischi ambientali, nel periodo primo gennaio 2006 trentuno dicembre 2019.
Marco Fusco