Un altro servizio sanitario rischia di essere cancellato a Venafro tra l’indifferenza di tutti. Dodici posti di dialisi bruciati dalla mattina alla sera senza nessun confronto né con gli operatori sanitari e né con le parti. Desta non poca preoccupazione l’imminente chiusura del centro di dialisi “Nephrocare” di Venafro che costringerà i pazienti ad andare a Cassino o addirittura a Campobasso, Stessa timori nutrono anche i dipendenti che saranno licenziati o trasferiti nel Lazio. Da tempo l’azienda che gestisce il centro dialisi chiede un incontro ai vertici Asrem per discutere delle problematiche del servizio, ma senza esito e senza alcuna risposta. L’allarme di questo possibile stop del servizio oramai alle porte, visto che si parla dei primi di dicembre, viene lanciato da alcuni familiari dei pazienti che potrebbero essere costretti a stenuanti trasferte per raggiungere il primo centro disponibile per la dialisi. «Ma come – commenta amaramente un paziente – adesso dobbiamo viaggiare, ma è pazzesco. Intanto non tutti hanno un’auto, o una persona a disposizione che li possa accompagnare, ma fare un viaggio nelle nostre condizioni è assurdo. Poi non capisco una cosa. Ma è possibile che qui tagliano servizi essenziali per la salute pubblica e nessuno dice niente? Come è possibile che si possono cancellare 12 posti senza un confronto, senza interpellare chi usufruisce di questo servizio? A questo punto aspettiamo solo che arrivino notizie rassicuranti dai vertici della Sanità molisana che, fino a questo momento, non si sono degnati di rispondere». Un allarme e una preoccupazione più che giustificata per i familiari dei pazienti abituati a questi che possono essere definiti senza mezzi termini “attacchi”. Una storia lunga e lastricata di episodi ingiustificabili. Di tagli di reparti, ambulatori, una struttura quella cittadina che non somiglia più a un ospedale e nemmeno a una “Casa della Salute.” Una denuncia forte, che potrebbe comportare gravi rischi per la salute dei dializzati. «Chiediamo un incontro con i vertici della Asrem – dichiarano gli operatori del centro dialisi a rischio chiusura – per affrontare il problema e trovare una soluzione. I pazienti con le loro famiglie sono preoccupati, così pure i lavoratori». Pazienti e familiari auspicano, inoltre, l’intervento del sindaco della città Alfredo Ricci.
Marco Fusco