I festeggiamenti in onore dei santi martiri entrano nel vivo. Tutta la città partecipa alla solennità in onore di san Nicandro, san Marciano e santa Daria. Dopo il preludio caratterizzato dal terzo Concerto per un Martirio, venerdì a mezzanotte la “bandarella” ha idealmente dato il via alla festa che si concluderà martedì. Il giro per le vie di Venafro è stato molto partecipato. Centinaia e centinaia di giovani si sono riversati per strada per annunciare l’apertura delle celebrazioni, con il sindaco Antonio Sorbo e l’amministrazione comunale che presso la basilica hanno ufficialmente segnato l’inizio della tre giorni.
Ieri è stato il giorno dedicato a San Marciano, oggi invece è quello forse più sentito: San Nicandro. Il comitato festa presieduto da Ernesto Cardarelli e composto da: B. Antonelli, D. Maurizia, F. Ivana, I. Ernesta, B. Gabriella, L. Addolorata, M. Mattia, P. Gianluca, C. Nunzia, O. Gianluca, P. Antonella, F. Andrea, L. Giovanni ha messo in campo il massimo sforzo per garantire una festività degna dell’importanza che riveste per la città e per tutta la regione.
In mattinata, intanto, avrà luogo l’importante pontificale in basilica, nel corso del quale ci sarà la tipica offerta di ceri e chiavi della città nelle mani del vescovo Salvatore Visco a significare la piena dedizione della città al proprio santo protettore.
Programma. Questo il programma religioso della giornata odierna: ore 5 – apertura basilica; 5,30 – santissimo Rosario; dalle ore 6 alle ore 10 – ogni ora verrà celebrata la santa messa; ore 11 – solenne Pontificale; ore 13,30 – chiusura della basilica; ore 16 – apertura della basilica; ore 17,30 – santissimo Rosario; ore 18 – santa messa; ore 19 – santa messa; ore 24 – chiusura basilica.
Questo invece il programma ricreativo. Oggi: ore 7 – lancio di granate; ore 8 e ore 18 – giro bandistico per le vie della città; ore 21,30 – Piazza Salvo D’Acquisto esibizione della band “Nuvole di Rock” cover ufficiale dei Modà; a seguire presentazione singolo e videoclip di Giulia Acerbo con la partecipazione degli Audio 2.
Domani: ore 7 – lancio di granate; ore 8 e ore 18 – giro bandistico per le vie della città; ore 10 – matinée musicale in piazza Cimorelli del Gran Concerto Bandistico Città di Ailano; ore 19,30 – tradizionale “ammessa”; ore 20 – solenne processione; ore 24 – fuochi d’artificio.
La storia. Un’immemorabile ed ininterrotta tradizione cristiana tramanda che Nicandro, ufficiale dell’esercito romano convertitosi al cristianesimo, accettò il martirio pur di non rinnegare la sua nuova fede. Fu decapitato e sepolto nell’antico cimitero militare romano, presso Venafro. Stessa sorte subirono la moglie Daria e il fratello Marciano. Erano gli ultimi sussulti della grande persecuzione diocleziana contro i cristiani, agli inizi del IV secolo dopo Cristo. Il martirologio romano – il calendario ufficiale della chiesa latina – al giorno 17 giugno recita: Apud Venafrum, in Campania, sanctorum martyrum Nicandri et Marciani, qui in persecuzione Maximiani capite caesi sunt.
Nel 1650, il vescovo di Venafro, Ludovico Ciogni, romano, fece trarre a parola da alcuni codici esistenti in Roma il racconto del martirio e lo fece inserire nelle seconde Lezioni dell’Ufficio Divino, recitato dai canonici e dai sacerdoti delle diocesi di Isernia e Venafro, fino alla riforma liturgica operata dal Concilio Ecumenico Vaticano II. Nel 1933 si rinvennero, sotto l’altare maggiore della basilica, il sarcofago del santo e altre tombe contigue che successivamente furono rimosse nel contesto di uno scavo operato segretamente. Il sarcofago è invece rimasto al suo posto ed è meta di continui pellegrinaggi.
I santi Nicandro, Marciano e Daria sono i patroni della città di Venafro; il primo è anche patrono dell’intera diocesi Isernia-Venafro. La loro memoria liturgica, il 17 giugno, riveste il grado di solennità nella città ed il grado di festa per l’intera diocesi. Come sempre, i festeggiamenti si protraggono per tre giorni: 16, 17 e 18 giugno, celebrando rispettivamente san Marciano, san Nicandro e santa Daria. In tempi recenti la devozione dei venafrani ha tratto nuova linfa dal miracolo della santa manna, un liquido incolore che si raccoglie a ridosso del sepolcro del martire, in una pietra concava. I frati cappuccini attingono la “santa manna” e la distribuiscono ai fedeli che ne bevono piccoli sorsi o se ne ungono il corpo attribuendo ad essa doti miracolose, come testimoniano i voti che fino a pochi anni addietro venivano esposti nell’attiguo convento.
La fede popolare raggiunge momenti di grande partecipazione e intensità emotiva la sera del 18 giugno, quando vengono portati in processione la testa ed il busto argenteo di san Nicandro, oltre all’urna contenente le reliquie di santa Daria.
Il corteo religioso è sempre preceduto dalla caratteristica asta al rialzo, in dialetto venafrano ammessa, che si svolge dinanzi al convento dei frati cappuccini. Vi concorrono vari gruppi di cittadini al fine di aggiudicarsi le statue da portare a spalla. La processione muove dal convento e, dopo aver percorso le principali vie della città, termina in piazza Castello Pandone, nel rione Colle. Intorno alla mezzanotte, terminato il rito, il busto argenteo di san Nicandro viene riposto nella vicina chiesa della santissima Annunziata, dove resterà fino alle successive feste patronali.
Gli elementi caratterizzanti di tale processione sono il canto corale dell’inno popolare di san Nicandro e l’enorme partecipazione sia al seguito delle statue che ai lati delle strade. Si tratta di un rito molto sentito dal popolo venafrano, che tramanda di padre in figlio il senso meraviglioso di un culto unico.