«Per noi parla la storia, per i miei competitor parlano le loro mancanze. Dobbiamo evitare che ritorni un passato che tanto male ha fatto alla nostra città. Sfido chiunque a governare un Comune partendo con 5 milioni di debiti. Occorre dirlo oggi questo, non domani.
La Neptun la ricordate? Prendeva i soldi delle bollette dell’acqua dei cittadini e se li intascava ed ecco il buco che abbiamo trovato. Chi oggi parla di città morta dovrebbe farsi un bell’esame di coscienza e avere almeno il pudore di stare zitto. Vogliamo parlare della Turbogas? Chi voleva a Venafro la Turbogas?».
Alfredo Ricci candidato sindaco della lista “Insieme per Venafro” al suo primo comizio, quello di sabato scorso a Porta Nuova, ha lanciato bordate a gettito continuo ai suoi avversari, prima di parlare di programmi futuri per la città.
Prima di Ricci, si sono presentati ai cittadini accorsi in piazza i candidati consiglieri Antonella Cernera, Ilary Bucci, Angelamaria Tommassone. «Una squadra – ha spiegato Ricci – che per metà è già rodata, per l’altra metà, ovviamente, vede nuovi innesti quali punti di forza di una squadra che già è stata rodata dai cittadini di Venafro. Con questa squadra vogliamo completare il lavoro che abbiamo avviato in questi anni, ottenendo dei risultati straordinari che oggi arrivano a maturazione e rispetto ai quali bisogna lavorare sodo per portarli in dirittura di arrivo. Venafro non può permettersi di perdere tempo, non può permettersi di rallentare, non può perdere tempo dietro a proposte avventuristiche che vengono dal passato o da chi non c’è mai stato. Continuità per proiettare la nostra città nel futuro con la serenità di un metodo che ha contraddistinto l’Amministrazione uscente: lavorare in silenzio, portare a casa i risultati e, forse, siamo mancati nel non curare la comunicazione su quanto realizzato.
Venafro non ha bisogno di un passato che tutti ricordano. Venafro non ha bisogno di chi si sveglia una mattina e vuole fare il sindaco, dopo aver dimostrato, e come consiglieri con delega al centro storico, e come consigliera di opposizione, di non avere a cuore le sorti della città.
E cosa vogliamo dire sulla Sanità e sull’Ospedale Santissimo Rosario? Con l’amico Gianni Vaccone, che si presenta ancora una volta con noi, abbiamo lavorato dietro le quinte. Non bisogna sbattere i pugni per ottenere qualcosa, come dice qualcuno. Noi abbiamo diffidato tutti i giorni i vertici della Sanità e se oggi viene ripristinato il medico sull’ambulanza del 118 è perché abbiamo preferito la concertazione alle urla, mettendo alle corde il ministro Schillaci.
Questo il nostro metodo. Questa la nostra storia. Se abbiamo raggiunto questo risultato lo dobbiamo all’impegno della delegazione parlamentare, a cominciare dalla nostra deputata Lancellotta che questa sera è qui con noi per testimoniare la sua vicinanza ai venafrani. Noi abbiamo un diritto alla salute da salvaguardare sempre, non solo in campagna elettorale. Sappiamo che sicuramente la sanità del Molise è in sofferenza e Venafro rappresenta un tassello piccolo di un sistema più grande e malato. Ma è un tassello rispetto al quale i cittadini hanno diritto di potersi curare rispetto sicuramente a una medicina territoriale che va sviluppata attorno all’ospedale santissimo Rosario, ospedale di comunità, ma soprattutto garantendo un presidio per le urgenze. Chi oggi mi attacca evidentemente non ha altri argomenti e a chi ci attacca noi rispondiamo sempre con la serenità di chi ha lavorato e di chi, con la propria storia, può dimostrare che ha a cuore l’interesse della città.
Se voi cittadini ci darete la fiducia, continueremo ad impegnarci unicamente per far crescere la nostra città. Una città che non è morta, come qualcuno vuol far credere mortificando i venafrani prima di mortificare la loro intelligenza».