È il giorno della protesta. A Venafro si scende in piazza per non morire. Accade da anni.
Proteste scritte, urlate, parlate. Cortei. Lettere, denunce. Azioni portate avanti da poche ma assai rappresentative associazioni.
Oggi accade qualcosa di significativo. Perché la mobilitazione l’ha indetta il Comitato studentesco dell’Istituto “Giordano”. L’hanno indetta i giovani.
Il raduno è previsto alle 8.45 in via Maiella, dinanzi alla sede dell’Istituto. Alle 9.15 muoverà il corteo “silenzioso” che terminerà nella piazza del Municipio, «dove – si legge in una nota – porremo i nostri dubbi e le nostre paure alle autorità».
Il comitato invoca «una massiccia partecipazione poiché temiamo per il futuro di tutti noi. Nella nostra terra si muore nel silenzio e pare che nessuno ne sia interessato. Siamo stanchi – continuano gli studenti – dei numerosi soprusi e speriamo che alle nostre domande seguano finalmente delle risposte».
Infine, l’invito rivolto a «tutti a partecipare in maniera pacifica e nel rispetto della legge da noi tanto invocata».
L’area della Piana di Venafro risulta essere tra le più inquinata non solo del Molise ma del Paese. Al di là dell’accertata presenza di materiale altamente inquinante in ampie zone di quella che una volta era ritenuta tra le pianure più fertili del Mezzogiorno, si registra quotidianamente un eccesso nell’aria oltre le norme di sicurezza di polveri sottili.
Le cause sono più o meno note. Mancano però soluzioni adeguate.
I governi – nazionali e ragionali – si alternano, tutti promettono di intervenire ma all’atto pratico da anni non viene mosso un solo dito nel tentativo di calmierare l’impatto dell’inquinamento. L’unico provvedimento adottato è il blocco del traffico pesante su via Colonia Giulia, solo in direzione Isernia. Blocco che – va detto – senza adeguati controlli, difficili da organizzare per via della carenza di organico di cui soffre la Polizia municipale – viene spesso eluso.
Poi studi, caratterizzazioni, monitoraggi – puntualmente disattesi nel periodo clou dell’anno – piani, contropiani e chi più ne ha più ne metta.
All’atto pratico la situazione è man mano degenerata sino a diventare insostenibile.
Basti pensare che non si è mai capito per quale santissima ragione nel 2024 il Molise non disponga ancora di un registro dei tumori aggiornato.
Intanto accade che quasi quotidianamente Venafro piange la scomparsa di giovani vite, spezzate da patologie oncologiche che non lasciano scampo. Il cancro, purtroppo, colpisce ovunque. Nell’area della Piana colpisce di più.
Il fatto che i ragazzi abbiamo preso in mano le redini della protesta è molto positivo. Chi li ha preceduti non ha fallito, si è solo rassegnato al tradimento subito in particolar modo dalla politica.
Con la manifestazione di oggi la protesta fa un salto di qualità. Ai giovani che non hanno le mani sporche vanno date risposte serie, credibili e certe. Ai giovani non si può mentire. E chi dovesse eventualmente farlo si macchierebbe di un peccato imperdonabile: quello di aver tradito anche il proprio futuro.
Forza ragazzi, belli e ribelli, il Molise è con voi.
ppm