C’è forse uno sguardo di troppo a una ragazza all’origine della rissa che ha trasformato, sabato sera, il centro di Venafro in una “scena da far west”.
Un uomo è stato accerchiato e picchiato: calci e pugni, sprangate, urla e insulti. Pochi minuti dopo la stessa “vittima” del pestaggio è stata ripresa mentre percorreva ad andatura sostenuta la strada. Dopo aver lanciato minacce in dialetto, visibilmente alterato, l’uomo ha portato la mano alla schiena per estrarre qualcosa dalla cintura dei pantaloni: qualcosa che da lontano sembra un’arma da fuoco. A pochi passi da una coppia con un passeggino e poco prima di schivare un’auto che viaggiava in senso contrario e che ha sgommato a gran velocità. Nei video amatoriali, registrati con gli smartphone da alcune delle tante persone presenti a quell’ora in una delle zone più frequentate e trafficate di Venafro – nei pressi del semaforo da cui si prendono le direzioni per Roma o Napoli – la paura e lo sgomento per quanto stava avvenendo. «Amo’, c’ha la pistola, scappa…», si sente dire da una ragazza in preda al panico che ha registrato il video o era molto vicina a chi lo ha registrato. Sull’episodio sono in corso le indagini dei Carabinieri che stanno rapidamente raccogliendo tutti gli elementi necessari ad accertare le condotte e identificare i responsabili.
In un primo momento, sembrava che la lite fosse scoppiata per una mancata precedenza. E che dopo averle “prese”, l’uomo che appare nei video – di cui Primo Piano è in possesso – fosse andato a casa per fare poi ritorno sul luogo del misfatto con una pistola. Secondo un’altra ricostruzione, invece, il caos sarebbe scoppiato per un apprezzamento, una frase o uno sguardo insistente, rivolto dall’uomo a una donna. Di qui la reazione del “gruppo” nei suoi confronti. Inequivocabile la scena in cui quattro o cinque ragazzi, fra cui anche una donna, aggrediscono il presunto autore del “complimento non gradito”: chi a calci, chi a pugni e chi con una mazza. Impressionante anche la seconda scena, quella in cui l’aggredito – che pare non sia di Venafro – è tornato nei paraggi del luogo della rissa intenzionato a prendersi la rivincita. E, sembrerebbe, armato. Che sia o meno una pistola, lo si vede estrarre qualcosa.
«Oh mio Dio, c’ha la pistola… c’ha la pistola. Amo’, scappa ti prego, scappa ti prego…», si sente dire a una ragazza angosciata presumibilmente al suo fidanzato fermo in auto insieme a lei. Le immagini che testimoniano la paura di chi sabato sera era in pieno centro mentre Venafro si trasformava nel Bronx hanno fatto il giro delle chat. Ieri in città non si parlava d’altro.
Il sindaco Alfredo Ricci, interpretando lo shock e l’inquietudine della sua comunità, ha espresso ferma condanna per l’accaduto. «Stanno girando delle brutte immagini di una rissa di ieri pomeriggio (l’altro ieri, ndr) nella zona del semaforo. L’autorità giudiziaria e le forze dell’ordine stanno facendo al meglio il loro lavoro, e sono sicuro che l’esito delle indagini sarà incisivo come sempre. Attendiamo fiduciosi. E, tuttavia, permettetemi di esprimere tutto il mio disprezzo – ha aggiunto Ricci – verso quello che abbiamo visto e verso chi lo ha messo in scena. Certa gente con Venafro c’entra poco. Se vogliono stare a Venafro, meglio che si sintonizzino con i valori della nostra comunità. Altrimenti se ne ritornino da dove sono venuti».
ppm

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