Il processo di riconversione dello stabilimento ex Unilever di Pozzilli non decolla, ma si trasforma. Questa è la sintesi dell’incontro avuto lo scorso 18 luglio nella sede della fabbrica tra i sindacati e la P2P, la nuova proprietà. In quella sede, l’informativa consegnata ai sindacati recitava che la proprietà aveva presentato la nuova progettazione che modificava la parte riguardante la ricerca e l’innovazione secondo l’articolo 47 del Regolamento europeo, relativo all’economia circolare, sperimentale e innovativo.
Le sorti future dello stabilimento di Pozzilli ora sono nelle mani dell’Enea. A fare il punto della situazione è Antonio Martone, segretario regionale della Fialc-Cisal: «Dopo tante discussioni sulla bocciatura da parte di Invitalia della parte riguardante la sperimentazione – spiega Martone – P2P si è convinta, in accordo con i tecnici di Invitalia e dell’Enea, a riformulare questa parte del processo di riconversione: da investimento di sviluppo sperimentale a investimento innovativo per la tutela ambientale nel contesto dell’economia circolare delle plastiche miste. Questo è il risultato, ad oggi, del Progetto di Riconversione annunciato da Unilever tre anni fa. Sono passati ormai tre anni dal fermo dell’impianto produttivo di Pozzilli e il nuovo processo produttivo legato al progetto del riciclaggio della plastica non si avvia».
L’impianto originario non cambia perché già programmato con le caratteristiche alternative per la selezione di balle di plastica miste oppure balle di plastica selezionate. «Ricordiamo le caratteristiche dell’impianto originario e rimaniamo in attesa di nuovi sviluppi che riguardano l’approvazione del progetto, questa volta da parte dell’Enea. La società P2P è fiduciosa di avere il decreto entro il prossimo mese di settembre. Intanto, noi registriamo, oltre all’agonia del vecchio indotto Unilever, che grazie solo alla capacità professionale riesce a tirare avanti, la preoccupazione dei lavoratori che dovranno affrontare, in ogni caso, il quarto anno di cassa integrazione. Inoltre, sarebbe interessante capire la posizione della Regione Molise che è sempre stata pronta a finanziare la cassa integrazione in deroga, ma che non si è ancora pronunciata in maniera chiara ed inequivocabile sul Progetto di riconversione in atto. Sulla cassa integrazione vogliamo ribadire che non accettiamo riduzioni sull’integrazione prevista negli accordi iniziali. Unilever non vuole integrare più la quota stabilita con accordi sottoscritti. Noi faremo battaglia per far rispettare l’accordo iniziale».
Martone richiama infine alla responsabilità la Regione Molise: «In sostanza – dice ancora il dirigente della Fialc-Cisal – è importante l’intervento della Regione Molise per analizzare ed approfondire l’essenza di questo progetto che cambia. Se con l’approvvigionamento delle balle di plastiche miste si punta ad avere una resa del 30%, come dice l’azienda, significa che è importante valutare il codice di plastica da riciclare. La plastica da riciclare, con l’articolo 191204 è una cosa, un’altra cosa, invece, è riciclare plastica con il codice 191212».
M.F.

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