Il provvedimento era nell’aria. Alcuni giorni fa il sindaco Alfredo Ricci aveva annunciato ai cittadini la necessità di adottare misure urgenti per far fronte alla grave carenza idrica che sta attanagliando non solo Venafro ma il Molise intero. In concomitanza con le continue segnalazioni giunte dai cittadini e dall’opposizione, Ricci aveva anche ufficialmente diffidato l’azienda Molise Acque a regolarizzare il flusso d’acqua erogato. Ma nonostante i controlli e le misure messe in campo, anche il sindaco di Venafro si è visto obbligato ad adottare un’ordinanza con cui «si dispone la sospensione dell’erogazione dell’acqua nella rete idrica comunale durante le ore notturne (dalle 23 alle 6). Ci allineiamo, così, alle misure adottate da altri Comuni che si trovano in condizioni analoghe a Venafro in questo periodo – ha spiegato Ricci in una nota -. La misura consentirà il recupero, durante le ore di sospensione, della capacità di accumulo del serbatoio comunale, con un prevedibile miglioramento dell’approvvigionamento delle singole utenze durante le ore diurne.
In concreto, l’acqua potrebbe non venire chiusa ogni notte in tutta Venafro. La valutazione sarà tecnica ed effettuata volta per volta in base alla situazione generale della rete. Ma le chiusure ci saranno.
Va anche detto che chiudere fino alle 6 non significa che, al mattino, un minuto dopo ci sarà acqua in tutte le case, ci vorrà il tempo necessario a diffondere l’acqua nella rete idrica cittadina.
Sarò sincero anche stavolta – prosegue il sindaco -: questa misura migliorerà la situazione (più acqua nel serbatoio, significa più acqua nella rete per servire le singole utenze), ma probabilmente non la risolverà.
Lo so, non è un momento facile.
Capisco i cittadini esasperati, stanchi, in alcuni casi indignati. Anche se alcune accuse nei confronti dell’Amministrazione non colgono nel segno, perché non tengono conto che il problema non nasce dal Comune, comprendo. A tutti stiamo provando a dare la massima attenzione, come è giusto e doveroso che sia. Siamo impegnati tutti per gestire al meglio la poca acqua che abbiamo. E, quando serve, da oltre 10 giorni è attivo un servizio di autobotte, su segnalazione all’ufficio tecnico o alla Polizia Municipale o al sindaco, ovviamente per le situazioni più gravi che siano munite di serbatoio.
Tuttavia, ribadisco che, se non aumenta l’acqua che ci viene erogata, i disagi non potranno essere risolti in maniera definitiva. Su questo siamo impegnati, nei limiti del possibile, e lo saremo anche domani (stamane, ndr), nel corso del tavolo tecnico in Prefettura a cui parteciperanno tutti gli enti a vario titolo competenti. Ovviamente ci saremo per portare alta la voce dei Venafrani.
Sulle cause di questa crisi idrica sorvolo sulle polemiche inscenate ad arte da qualche personaggio in perenne ricerca di ruoli, magari trombato alle ultime elezioni o in rampa di lancio (secondo lui/lei) per le prossime, o da chi un ruolo ce l’ha ma ne abusa nella spasmodica e perenne ricerca di visibilità. A loro non rispondo, lascio a loro l’ansia di strumentalizzare politicamente ogni cosa.
Tuttavia, qualche precisazione vorrei farla, perché sento troppe inesattezze in giro.
Il problema che stiamo vivendo, come già detto, è dato dalla quantità di acqua che ci viene fornita in misura inferiore rispetto alle esigenze della nostra rete. Come detto, questa quantità non basta a servire l’intera città in maniera adeguata.
Sento dire da qualcuno che il problema deriverebbe dai “debiti” che il Comune di Venafro avrebbe verso Molise Acque: falso! Il Comune di Venafro da tempo non è debitore di un centesimo verso Molise Acque.
Sento dire di somme che il Comune di Venafro non girerebbe a Grim: falso anche questo! Semmai, a dirla tutta, è Grim che deve rimborsare diversi soldi al nostro Comune, come a tutti i Comuni molisani, per le manutenzioni fatte negli ultimi due anni.
Sento dire che il problema sarebbe dovuto, allora, ai debiti di Grim verso Molise Acque. Lo scorso mese di maggio il problema era questo, e il Comune di Venafro, come gli altri, l’ha subito. Con gli altri sindaci siamo intervenuti e abbiamo ottenuto che le questioni economiche tra Molise Acque e Grim non ricadessero sui cittadini. Oggi ci dicono che il problema è dovuto alla siccità. E, probabilmente, ognuno di noi se ne può rendere conto, visto che riscontriamo sempre di più la mancanza di piogge.
Sento dire di limitazioni che secondo qualcuno dovevano essere adottate prima. Ma l’ordinanza sul divieto degli usi impropri dell’acqua c’era già dal 2013, ed erano stati già attivati i controlli da settimane. Quella del 18 luglio è stata adottata quando si è reso necessario adeguare e inasprire le misure in base all’attuale situazione.
Aggiungo che, quando si vietano usi impropri, chiaramente non si fa riferimento a chi l’acqua la usa per esigenze domestiche, igieniche o produttive. Semplicemente, in questo periodo non è il caso, ed è per questo vietato, usare la poca acqua della rete idrica comunale, ad esempio, per innaffiare orti e giardini, per riempire le piscine di casa, per lavarsi la macchina a casa. Ma basta leggere l’ordinanza del 18 luglio per avere chiaro il quadro dei divieti.
Sento dire di recriminazioni su interventi di manutenzione che si sarebbero dovuti fare sulla rete idrica comunale in passato e che, a dire di qualcuno, non sarebbero stati fatti. Va precisato che il Comune di Venafro non riceve un finanziamento per interventi complessivi sull’intera rete idrica comunale da circa dieci anni. In questo periodo il Comune ha potuto procedere soltanto con le risorse scarsissime del proprio bilancio, che hanno consentito soltanto interventi tampone e non strutturali. Nonostante ciò negli anni la rete è stata efficientata. Quanto al Pnrr, i fondi per l’idrico non erano accessibili dai singoli Comuni, ma soltanto dal gestore unico regionale, ed ecco perché la Regione Molise due anni fa si è dovuta affrettare a costituire Grim.
Quanto a qualche intervento improvvido sulla storia della captazione delle sorgenti del fiume San Bartolomeo… per ora sorvolo, ma la verità sta lì e, se necessario, possiamo rinfrescare la memoria. Ciò non toglie che sarebbe il caso di provare a ritornare sull’accordo che qualcuno qualche anno fa ha fatto con la Regione Campania penalizzando Venafro. Per questo – conclude Ricci – serve, però, la Regione Molise, a cui in una recente riunione abbiamo già posto la questione».