A distanza di una settimana dal vasto incendio che ha interessato la montagna di Venafro , è tempo di bilanci per i Vigili del fuoco dopo le complicate operazioni di spegnimento e di bonifica (in parte ancora in corso) dell’incendio in località le Noci. Oltre 93 gli ettari interessati dalle fiamme. Con distruzione di boschi, macchia mediterranea e pregiati ulivi secolari, oltre a prati di montagna.
Complesse le operazioni di spegnimento per la presenza in zona di numerosi ordigni bellici che vengono riattivati dalle fiamme. Nella foto un residuo di una probabile mina antiuomo di fabbricazione tedesca risalente alle seconda guerra mondiale, ritrovata in seguito ad una esplosione e recuperata dal personale Vigili del Fuoco che stava coordinando i mezzi aerei in quel momento. Le tecniche di intervento in presenza di ordigni in ogni modo tutelano l’integrità dei mezzi aerei e dei piloti.
Le fiamme, però, non hanno interessato solo l’area boschiva della montagna. Altri roghi, nell’ultima settimana, si sono propagati sia nella zona del Consorzio di bonifica, sia nel centro abitato, in via Sesto Giulio Frontino. Le fiamme hanno lambito diverse auto parcheggiate lungo la strada e anche le abitazioni e solo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha evitato il peggio.
Stando alle indagini del carabinieri forestali e del 115 si tratterebbe, purtroppo, di incendi dolosi. Un ‘film’ già visto a Venafro e in tutta la valle del Volturno: anche la scorsa estate decine di ettari di vegetazione sono andate in fumo per il folle gesto dell’uomo.

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