“Residenza sanitaria assistenziale”: questa volta non sarà una falsa partenza, parola del presidente della Regione Molise Francesco Roberti al quale hanno fatto da eco il direttore del Distretto Sanitario Lucio De Bernardo, il direttore generale della Asrem Giovanni Di Santo e il sindaco di Venafro Alfredo Ricci. L’inaugurazione dunque c’è stata ma il reparto ora aspetta i pazienti. Come ha sottolineato De Bernardo «la giornata odierna per Venafro non rappresenta una semplice inaugurazione ma l’avvio vero e proprio del percorso per la Rsa ospitata nel Santissimo Rosario». Una prima inaugurazione, a dire il vero, c’era già stata cinque anni fa, ma la struttura non entrò mai in funzione, sia per il Covid, sia per una sorta di disinteresse da parte della politica. Non solo: ci sono stati i ricoverati, ma tante furono le criticità a tal punto che nel reparto non c’erano nemmeno strumenti di base come i termometri. Carenza di personale e anche poca formazione per gli stessi addetti. Invece oggi la Rsa del Santissimo Rosario diviene operativa con 20 posti dotati di ogni comfort ed una dotazione sanitaria di assoluto rispetto per la soddisfazione del Comitato “Santissimo Rosario” che da anni lotta per la sopravvivenza dell’ospedale di Venafro. «Noi del Comitato – spiega Mario Giannini – siamo contentissimi, non a caso sono anni che stiamo cercando di lottare per raggiungere questi risultati, tra cui anche l’attivazione della Residenza sanitaria assistenziale, che ha un valore enorme per questo territorio. Però è chiaro che siamo fiduciosi anche per le altre cose che stiamo chiedendo, in particolare il punto di primo intervento territoriale».
Il taglio del nastro per il sindaco Ricci «non rappresenta un punto di approdo, ma una nuova partenza nella speranza che il Santissimo Rosario possa tornare ad essere un fulcro per tutta la sanità del Venafrano ed anche per le province limitrofe. Questa Rsa è qualcosa a cui abbiamo lavorato da molti anni come amministrazione insieme al Comitato. Ha avuto già qualche partenza che in realtà si è rivelata una falsa partenza, ma in questi mesi c’è stato un impegno forte insieme al direttore generale e al presidente Roberti per arrivare a questo che vuole essere un punto di partenza importante, deciso, definito e un segnale di un nuovo percorso. In particolare stiamo lavorando per rilanciare questa struttura anche su un piano delle urgenze. Anche su questo abbiamo la condivisione da parte della struttura commissariale e quindi è un segnale che però non vuole essere fine a se stesso. Si può fare ancora tanto e credo che ci siano tutte le condizioni per realizzarlo».
Intanto, mentre si inaugurava la struttura, in tanti hanno registrato le parole dei rappresentanti istituzionali intervenuti. Per vedere se, poi, tutto si concretizzerà per il rilancio del nosocomio venafrano. Nelle conclusioni affidate al presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, la speranza di vedere per il “Santissimo Rosario” un nuovo corso: «Noi stiamo andando ‘spediti’ con un programma che ci siamo dati l’anno scorso – ha sottolineato Roberti -, anche nella riorganizzazione della medicina territoriale stiamo lavorando. Dai tavoli tecnici romani è emerso che l’offerta sanitaria in Molise è migliorata, sono migliorati i Lea e sulla base di questo stiamo cercando di proseguire anche nella possibilità di reperire maggior medici possibili. Abbiamo nominato i primari. Il lavoro c’è, ringraziamo tutti coloro che hanno dato il proprio contributo su questo impegno che ci siamo dati, a partire dalla politica ma soprattutto dai commissari, dalle strutture sanitarie, dalla direzione sanitaria e quindi da tutte le persone di buona volontà che credono nel Molise. Sono sicuro che riusciremo tranquillamente a poter garantire una sanità degna di questo nome a tutti i cittadini molisani, anche con il contributo e l’attenzione che il Governo nazionale mette nei confronti del Molise. Oggi mettiamo un altro tassello importante nella sanità molisana – ha concluso il governatore del Molise – che è l’apertura di questo reparto, una residenza sanitaria che diventa importante ma soprattutto un punto di snodo nella integrazione ospedale-territorio, in modo tale che le persone possano trovare ricovero in questa struttura e verranno sicuramente ben accudite, ben assistite. Andiamo avanti sempre sulla cresta dell’onda per cercare di portare una buona e certa sanità ai molisani».
Il presidente Roberti ha dunque voluto tranquillizzare il popolo venafrano sul rilancio del “Santissimo Rosario” e, nello stesso tempo, ha chiesto la collaborazione di tutti, a partire da chi, all’interno del nosocomio venafrano, ci lavora. Puntare sulla professionalità degli operatori sanitari per ripartire e attirare utenza anche da fuori regione.

Marco Fusco

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