A pochi giorni dalla comparsa del poster-murales dedicato a Cecilia Sala, la giornalista italiana ingiustamente detenuta in Iran, la città di Venafro si trova al centro di un dilemma. L’opera, realizzata dall’artista Drugi per sensibilizzare l’opinione pubblica, è stata improvvisamente rimossa, suscitando interrogativi e speculazioni. Il sindaco Ricci rompe il silenzio, esprimendo rammarico per l’accaduto e proponendo una soluzione simbolica che valorizzi l’impegno artistico e sociale dell’iniziativa.
«Qualche giorno fa sulla parete della stazione ferroviaria di Venafro è comparso un murales, o meglio sarebbe dire un poster (visto che la tecnica è di un’opera su carta applicata a parete), per sensibilizzare sulla vicenda della giornalista italiana Cecilia Sala, ingiustamente detenuta in un carcere iraniano senza alcuna colpa né contestazione.
Un’opera socialmente impegnata e anche artisticamente bella dell’artista Drugi, che voglio ringraziare per avere scelto Venafro.
All’improvviso – spiega il sindaco – questo poster è sparito, e da un paio di giorni sui social e su qualche mezzo di informazione si rincorrono ipotesi sulle ragioni. Ecco appunto: sono tutte mere ipotesi, anche se vengono fatte passare purtroppo per certezze.
Ho provato a raccogliere un po’ di informazioni in giro, ma non si può dire che fine abbia fatto il poster, per mano di chi, per quale ragione. Potrebbe essere qualunque il motivo. Potrebbe anche non esserci un motivo.
E allora voglio dire che concludere, come ogni tanto sto leggendo in giro, che a Venafro non ci sia attenzione da parte dei cittadini verso la situazione di Cecilia Sala è del tutto ingiustificato.
Venafro e i venafrani, come tutti i nostri connazionali, sono in ansia per la nostra Cecilia, pregano per lei e confidano nel lavoro importante che il nostro Governo sta svolgendo per riportarla a casa.
Da sindaco, rammaricato per quanto accaduto e consapevole che i simboli sono importanti – conclude Ricci -, invito l’artista Drugi a replicare la sua pregevole opera, magari sulle pareti di uno dei nostri edifici scolastici, che già mettiamo a disposizione, visto che le scuole sono luoghi in cui si fondono cultura e rispetto e si formano cittadini consapevoli».