“Il sindaco Sorbo come la regina Maria Antonietta!”. E’, come al solito, caustico il capogruppo di minoranza, Alfonso Cantone, che si dice convinto di come (metaforicamente s’intende) il primo cittadino somigli tanto alla regina: “Le brioche di Sorbo sono feste e sagre. Cioè, mentre il popolo è affamato e la città è nel degrado, fatiscente, il capo dell’amministrazione spende fondi e offre alla comunità l’iniziativa sull’Expo”. In ogni caso, Cantone ovviamente non contesta la scelta di ospitare la tappa regionale di “Verso l’Expo” poiché questa sarà “una vetrina importante per Venafro e per l’hinterland”. Tuttavia, “è anche vero che i fondi sono stati investiti già in gran parte da Regione, Anci e altre associazioni che hanno organizzato e parteciperanno quindi il Comune poteva risparmiarsi questo esborso di 11 mila euro che, in tempi di ristrettezze come l’attuale e con i conti in disavanzo e non avanzo!, andavano spesi in altro modo. Ad esempio, avrebbero dovuti indirizzarli alle persone bisognose che sono in grandi difficoltà. Invece, mentre loro chiedono pane, la ‘regina’ Sorbo metaforicamente offre le ‘brioches’ dell’Expo!”.
Ma secondo Cantone, se proprio non era possibile destinarli a tale scopo (“magari anche organizzando uno stand in cui distribuire aiuti alle fasce più deboli della popolazione specialmente ora che la Caritas, per gravi carenze finanziarie, non svolge più il ruolo di una volta), quei fondi “andavano sicuramente investiti per ripulire il territorio e dare una immagine bella ed accogliente di Venafro”. Invece, “ratti che vagano per le vie del centro, area dell’incrocio semaforico, dove si incontrano tre regioni, completamente fatiscente con gravi rischi anche per l’incolumità pubblica poiché l’impianto è pericoloso perché potrebbe crollare. Nemmeno a Kabul secondo me esiste una confusione ed un degrado del genere”.
Insomma, “quale vetrina offriamo alle migliaia di visitatori che affolleranno Venafro alla fine del mese?”. Inoltre, Cantone di “Verso l’Expo” ne fa anche una questione di galateo istituzionale: “La minoranza è stata tenuta completamente all’oscuro dell’iniziativa. Così come ad oggi non sappiamo a cosa servano gli 11 mila euro impegnati dalla giunta. Un evento di tale portata andava, penso, discusso in Consiglio con tutti perché è un’iniziativa della città e non della sola giunta o maggioranza”.
Il capogruppo di “Venafro che vorrei”, quindi, è sempre più convinto di come “questa amministrazione sia ottima per feste e sagre ma pessima per tutto il resto. Il sindaco mi ricorda moltissimo, andando un po’ indietro negli anni intorno alla fine del 1700, la regina Maria Antonietta che quando in Francia scoppiò una sommossa con i cittadini che chiedevano il pane, lei consigliava di dare le brioches al popolo inferocito. Venafro è in uno stato di fatiscenza, privato ormai di tutto, non ci sono soldi e il sindaco continua a pensare a feste, sagre, incontri…. Come dire: il popolo ha fame? Facciamolo divertire…”.