Polemiche a parte, che comunque non accennano a diminuire, “Verso l’Expo” prosegue a pieno regime verso la parte conclusiva del programma. Ogni giorno Primo Piano Molise pubblica il programma dell’evento. Se per il sindaco di Venafro, Antonio Sorbo, “è stata l’occasione per dimostrare che la nostra città è all’altezza, capace di attrarre le migliori tradizioni del territorio e luogo di eccellenza di tutta la cultura molisana”, per altri la città si è fatta cogliere impreparata. Contro l’amministrazione hanno quindi puntato il dito i due gruppi di minoranza, la pro loco e, ieri, anche il Parco regionale dell’Olivo. Emilio Pesino ha addirittura fatto sapere al sindaco che “se continuiamo di questo passo difficilmente potremo collaborare in futuro con il Comune di Venafro”. In molti stanno invece apprezzando la riuscita dell’esposizione ed hanno comunque criticato gli attacchi ad evento in corso. Fatto sta che sempre ieri l’altro capogruppo di minoranza Alfonso Cantone ha voluto denunciare lo stato delle cose. I rilievi mossi da Cantone sono innumerevoli. A partire dalla sicurezza, che a suo dire non sarebbe garantita, dell’installazione promozionale lungo via Colonia Giulia. Il consigliere ha fatto sapere che presenterà una interrogazione sul caso, così come intenderebbe conoscere “chi è il responsabile dell’evento all’interno dell’amministrtazione”. Un programma ricchissimo di iniziative ma sicuramente poco conosciuto e veicolato, tanto è vero che non tutti gli eventi hanno fatto registrare il pur atteso pienone. Alfonso Cantone ha voluto altresì premettere come sia stato combattuto: intervenire o non intervenire? Tuttavia, alla fine si è detto convinto che “ormai la frittata è fatta” e quindi si è detto disponibile ad offrire collaborazione se il sindaco dovesse chiedere aiuto anche in virtù del fatto che, “considerata la pessima figura, anche la maggioranza lo ha abbandonato”.
Insomma, secondo il punto di vista della minoranza, una sorta di “dilettanti allo sbaraglio” avrebbe accolto un evento di portata regionale e non solo. “Sarei ‘curioso’ di sapere – ha insistito dunque Cantone – chi è l’artefice di quella orrenda e pericolosa torre-impalcatura posta nei pressi del Verlasce e con quali autorizzazioni è stata installata”. Un sindaco “arroccato” che ha “preferito fare da solo. Ed oggi questi sono i risultati. Nessuno ci ha comunicato nulla dell’Expo e nessuno ci ha invitato. Poi, ultimo ma non ultimo: gradiremmo sapere perché il Comune ha impegnato 11 mila euro (oltre ai fondi di Regione ed Anci) e a cosa sono eventualmente serviti, perché sinceramente i risultati non sembra siano commisurati alla spesa. In ogni caso – ha continuato però speranzoso Cantone – mi auguro come cittadino venafrano che il finale dell’evento possa quantomeno evitarci ulteriori figuracce poiché il danno ormai è fatto”. Inoltre, il consigliere ha aggiunto una postilla alla sua critica: “La location dove si è inteso ospitare l’evento non è assolutamente idonea. Il Verlasce andava semmai prima ripristinato! Piazza Porta Nuova con un percorso fino a piazza S. Francesco sarebbe stata molto più indicata, nel centro storico e con il museo a due passi. Invece, il sindaco e non so chi altro hanno voluto fare tutto da soli… E oggi a scontare tutto sono i venafrani e l’immagine della città”. Infine, Cantone conclude con il solito sarcasmo: “Se questi sono i risultati, consiglierei al presidente della pro loco Cardarelli di non chiedere aiuto al Comune per San Nicandro ma di fare da solo. Come dire: meglio soli che male accompagnati”.