Valente intervistato buono

Franco Valente stavolta più che mai è deciso ad andare fino in fondo. Il Comune di Venafro dovrà revocare gli incarichi affidati a professionisti esterni all’amministrazione. Questa la richiesta, anzi la diffida presentata nei giorni scorsi a Palazzo Cimorelli dal vulcanico architetto venafrano.
La questione è ‘semplice’. Secondo Valente, gli incarichi sarebbero attribuiti secondo criteri poco universalistici e, cosa più grave sempre secondo Valente, eludendo in alcuni casi la normativa laddove prevede che “nessuna prestazione può essere artificiosamente frazionata allo scopo di sottoporla alla disciplina delle acquisizioni in economia”.
Questa previsione, invece, non sarebbe stata rispettata stando a quanto sostenuto nella nota inviata a Comune, Regione ed Autorità di vigilanza sui contratti pubblici. Franco Valente ha citato anche alcuni casi in cui il responsabile unico del procedimento avrebbe affidato incarichi “fissando ‘ad libitum’ un corrispettivo tenuto entro i limiti di 40 mila euro (39.945,20 euro per l’esattezza)”, in modo, ha sottolineato l’architetto, da non dover espletare gare per l’affidamento.
In base al decreto legislativo 163/2006, Valente ha diffidato dunque il sindaco di Venafro, Antonio Sorbo, e per esso la giunta comunale di Venafro nonché il Rup, architetto Ornella Celino, responsabile del settore Lavori pubblici del Comune di Venafro “a revocare nel termine di 7 giorni dalla ricezione della presente tutte indistintamente le determine assunte per conferire incarichi professionali per la redazione di progetti preliminari, definitivi ed esecutivi, nonché incarichi di direzione dei lavori e di supporto al Rup a professionisti esterni all’amministrazione”.
Inoltre, Valente ha diffidato anche l’assessore ai Lavori pubblici della Regione Molise ed il responsabile di Controllo di I livello “a notificare, entro 7 giorni dalla ricezione della presente, al sindaco di Venafro, alla giunta municipale e al responsabile del procedimento Lavori pubblici del Comune di atto di significazione e di diffida a revocare di tutte, indistintamente, le procedure di affidamento degli incarichi professionali richiamati per non aver ottemperato alle disposizioni richiamate nei considerata e di procedere preventivamente alla pubblicazione di un bando pubblico per la creazione degli elenchi dei professionisti da incaricare”.
Tema del contendere sono gli affidamenti prodotti sfruttando la previsione dell’articolo 125 del decreto legislativo 163/2006 che recita: “[…] Per servizi o forniture inferiori a quarantamila euro è consentito l’affidamento diretto da parte del responsabile del procedimento”. Secondo Franco Valente, che recentemente si era dichiarato disponibile a lavorare quasi gratis per il Comune, Palazzo Cimorelli “non ha adottato alcun regolamento per l’affidamento degli incarichi” lasciando dunque il Rup libero di incaricare professionisti di fiducia anche “senza alcuna preventiva valutazione o confronto di curriculum professionali di altri tecnici”. L’architetto ha altresì già minacciato le vie legali qualora la diffida dovesse essere ignorata. Inutile precisare che un eventuale accoglimento della richiesta di Valente provocherebbe una sorta di terremoto in Municipio e creerebbe un precedente clamoroso. In ogni caso, Valente è convinto di essere dalla parte della ragione e carte alla mano vuole dimostrare che Palazzo Cimorelli sta agendo in modo poco corretto nei suoi come nei confronti degli altri professionisti ignorati dal Comune.

 

(su Primo Piano Molise del 27 luglio 2014)

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