Unanimi consensi per il convegno organizzato dalle Mamme per la salute e l’ambiente nell’ambito delle Giornate molisane ambiente e salute. Presso l’hotel Dora di Pozzilli presenti le massime autorità della zona. Dall’assessore regionale Massimiliano Scarabeo al consigliere regionale Vincenzo Cotugno, passando per per il presidente della Provincia, Luigi Brasiello, il commissario del Nucleo industriale, Luigi Petroni, il sindaco facente funzioni di Pozzilli, Michele Rongione, il sindaco di Montaquila, Franco Rossi, il vicesindaco di Venafro, Alfredo Ricci, il presidente del Consorzio di bonifica, Vittorio Nola e tanti altri, tra cui il comandante del Corpo forestale dello Stato, Antonio De Caprio. In prima fila anche il vescovo della diocesi Isernia-Venafro, Camillo Cibotti, il quale ha esordito elogiando le Mamme: avete continuato a battere il chiodo finché non si è infilato nel muro, alludendo all’instancabile operato dell’associazione che da dieci anni lotta – è il caso di dirlo – per l’ambiente e la salute dei cittadini attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione nonché azioni dirette.
All’ingresso della sala dell’hotel che ha ospitato l’iniziativa, sala gremita anche da numerosi studenti, le Mamme hanno distribuito importantissime brochure informative, chiedendo anche sostegno alle attività (la onlus non ha chiesto finanziamenti pubblici, si autofinanzia con contributi volontari e con il 5×1000, a proposito: codice fiscale 90036070945). Esperti da tutta Italia hanno quindi relazionato sulle tematiche connesse alla correlazione tra ambiente, salute ed economia. Un convegno – che ha ottenuto il patrocinio di Regione, Provincia, Ordini, Università e Comuni della zona – dall’altissimo valore scientifico che ha catturato l’attenzione dei presenti. Gli argomenti, stabiliti dalle Mamme in collaborazione con l’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Campobasso e l’Isde Italia Associazione medici per l’ambiente hanno spaziato dalla correlazione tra inquinamento e salute (oncologa Patrizia Gentilini) a “Diossine e Pop’s dall’uomo e ritorno tramite l’alimentazione” (chimico etico ambientale di Venezia, Stefano Reccanelli). Quindi, il presidente del comitato scientifico Isde international, il pediatra Ernesto Burgio, ha parlato di “Inquinamento e bambino dalla genetica all’epigenetica”. Dopo la pausa caffè, “Inquinamento e costo sanitario” con Vincenzo Atella, economista dell’Università Tor Vergata di Roma, che ha divulgato un dato impressionante: in Europa si contano 350.000 morti premature causate a vario titolo dall’inquinamento.
Il prof Atella ha anche riferito, sbalordito, di aver impiegato ben 20 minuti per percorrere il breve tragitto che dalla stazione ferroviaria di Venafro conduce all’hotel Dora sulla Statale 85. Ciò significa che l’elevata concentrazione di traffico innalza i già elevati livelli di inquinamento. Per inciso: Venafro è la città più inquinata del Molise.
Allarmi in tal senso sono stati lanciati anche da Terzano dell’Isde di Campobasso e dal presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Isernia, Carmosino. Ma ancora più pregnante è apparso l’intervento del biologo dell’Università di Padova, Gianni Tamino. La sua relazione su “Danno ambientale da impianti impattanti” che ha preceduto il confronto-dibattito finale ha ‘scioccato’ i presenti.
Tamino, dopo un breve preambolo che ha interessato le risorse rinnovabili che l’Uomo consuma e spreca impunemente, ha infatti parlato della cementeria Colacem e del termovalorizzatore Herambiente. Citando dati dell’Arpa Molise, il biologo ha disegnato un quadro piuttosto allarmante ma che, in realtà, non dovrebbe sorprendere considerato il numero spropositato di casi di tumori e malattie che si registrano nell’area.
In generale, Tamino ha evidenziato come “incenerire 1 kg di rifiuti comporta l’uso di 7kg di aria e 1 kg di suolo”. Quindi, il biologo ha messo in guardia sull’ossido di azoto (soprattutto smog delle auto ma non solo), che “incide pesantemente sull’insorgere di malattie”.
Poi, il biologo dell’Università di Padova è entrato nel vivo del discorso, rilanciando altresì una battaglia delle Mamme: “Herambiente è autorizzato ad operare senza Aia!” (vedi box a lato). “Il livello di diossina nel Venafrano non è elevatissimo ma segnala un pericolo”. Quindi, la parte più importante della relazione, quando Tamino ha sottolineato con forza che “il problema è che la diossina si accumula”. Ciò significa che anche se ad esempio Herambiente e Colacem, com’è nella realtà dei fatti, emettono nell’aria inquinanti nel rispetto dei limiti, è poi l’accumulo di queste sostanze che inguaia l’ambiente. E di conseguenza la salute. “Anno dopo anno la diossina si accumula, e crea problemi gravi”. Senza tanti giri di parole, citando sempre documenti ufficiali di Arpa o di Asrem, l’esperto ha scandito che “Herambiente e Colacem emettono sostanze cancerogene nei limiti di legge ma è poi l’accumulo di queste sostanze (con emissioni provenienti anche da altri fattori ovviamente, ndr) che fa male alla salute”. Dunque, le proposte concrete. Per invertire la tendenza e far tornare salubre l’aria che si respira nella Piana occorrerebbe adottare l’arcinoto – almeno nell’ambito dell’ambientalismo – “principio di precauzione”. Poi, l’invito a “consumare meno risorse” e, quasi di conseguenza, “produrre meno merci” anche perché “la natura non produce rifuti” ma tra impianti impattanti e rivoluzione verde in agricoltura (con uso di fertilizzanti e pesticidi in nome della produttività) l’inquinamento incide sulla salute.
Altro capitolo interessante quello su bioaccumulo. Tamino ha spiegato come il “cibo è un veicolo che accumula e trasporta sostanze chimiche”.
Capitolo a parte, poi, per l’Aia Herambiente e le mancate “osservazioni” dei Comuni di Venafro e di Pozzilli.
Una domanda ha aleggiato nella sala conferenze dell’hotel Dora di Pozzilli sabato mattina. Perché – ha chiesto qualcuno – i Comuni di Venafro e di Pozzilli non hanno presentato osservazioni al procedimento Aia (Autorizzazione integrata ambientale) per Herambiente? Domanda legittima, a cui per ora nessuno ha dato una risposta. Eppure, Primo Piano Molise ha scritto e riscritto circa l’operato delle Mamme per la salute e del Wwf Molise sul tema. Così come era noto che il 7 aprile scadevano i termini. Eppure, le amministrazioni dei due Comuni – così come Sesto Campano per la verità – non hanno eccepito nulla riguardo l’Aia per Herambiente (ex Energonut di Pozzilli). A Pozzilli la leader di minoranza Stefania Passarelli ha bollato la mancanza come “una vergogna” da parte dell’amministrazione pozzillese.
A Venafro, invece, dove pure la delega è direttamente nelle mani del sindaco Antonio Sorbo (dopo la remissione della presidente del Consiglio comunale, Stefania Di Clemente), da sempre sensibile alle tematiche ambientali, nessun segnale. In realtà, lo stesso procedimento inerente alla Colacem di Sesto Campano era stato seguito con attenzione, con tanto di sottoscrizione da parte di Palazzo Cimorelli delle osservazioni presentate dalle Mamme. Nel caso di Herambiente, invece, niente di niente. Eppure il Parco dell’Olivo è intervenuto – appoggiando formalmente le Mamme -, così come il Consorzio di bonifica, con una lettera ufficiale inviata all’Arpa a fine marzo. Da Venafro silenzio assoluto e ‘strano’, soprattutto se si considera che ieri mattina al convegno hanno inteso dare il proprio contributo numerosi amministratori, a partire dal vicesindaco Alfredo Ricci (assente per impegni lavorativi il sindaco), passando gli assessori Marco Valvona e Angelamaria Tommasone, il capogruppo di maggioranza Marcello Cuzzone (che ha inviato una nota di sensibilizzazione a tutto il gruppo) nonché il consigliere Dario Ottaviano e, di minoranza, Alfonso Cantone.