Eredità dell’ex assessore ed ex consigliera Elisabetta Cifelli – come riconosciuto dall’aula di Palazzo Cimorelli – l’altra sera l’assise civica di Venafro ha approvato il “regolamento comunale per la dispersione e conservazione delle ceneri”.
Il Consiglio ha dunque dato il via libera al testo, con il solo voto contrario di Giovanna Capasso.
Il relatore Marcello Cuzzone ha vantato come “Venafro sia uno dei primi comuni a deliberare in materia”. Nella sua relazione all’assise, il capogruppo di maggioranza ha illustrato i punti salienti del regolamento che andrà in particolare a disciplinare la dispersione delle ceneri. L’atto è stato voluto fortemente dall’ex amministratrice Elisabetta Cifelli per andare incontro alla richiesta di un cittadino francesce ‘colpito’ da Venafro e che aveva manifestato l’intenzione di voler fare disperdere le proprie ceneri dall’alto della Torricella. Dunque, l’altra sera il Consiglio ha colmato un vuoto. L’assemblea di Palazzo Cimorelli ha aggiornato il regolamento di Polizia morturia prevedendo come, dove e quando sarà possibile disperdere le ceneri.
Il regolamento reca per filo e per segno la disciplina sulla conservazione, l’affidamento e la dispersione delle ceneri derivanti dalla cremazione dei defunti. Il testo, intanto, ha inteso ricordare come “la dispersione delle ceneri in spazi aperti può avvenire solo in presenza di espressa volontà da parte del defunto o dai suoi familiari con una delle motivazioni previste” dalla normativa. Dunque, l’amministrazione si è comunque riservata “la possibilità di effettuare eventuali controlli a campione sulla corretta conservazione delle ceneri oggetto di affidamento”. Ma il punto più importante del regolamento comunale è quello relativo ai paletti, ovvero ai “luoghi idonei alla dispersione delle ceneri”: in aree a ciò destinate all’interno dei cimiteri; in montagna, a distanza di oltre duecento metri da centri e insediamenti abitativi; nei fiumi; in aree naturali appositamente individuate; in aree private. Altrove, dove ovviamente è presente, anche in mare, ad oltre mezzo miglia dalla costa, e nei laghi, ad oltre cento metri dalla riva. Di conseguenza, la dispersione è ovviamente vietata nei centri abitati.
Grande enfasi è stata posta dal capogruppo Marcello Cuzzone sul provvedimento adottato che fa di Venafro uno dei comuni all’avanguardia del Molise.