La protesta di Alfonso Cantone non è rimasta inascoltata. Pare infatti che stamattina presso il Comune di Venafro sia arrivata una nota della Prefettura per chiedere lumi circa la convocazione del Consiglio comunale di stasera. L’ennesima convocazione “d’urgenza” era stata contestata dal capogruppo di minoranza. E oggi dall’Ufficio territoriale di governo sarebbe arrivata una esplicita istanza formale per chiedere conto all’amministrazione comunale del perché si sia arrivati alla “urgenza”. A questo punto, non è chiaro cosa accadrà considerato che l’assise è fissata per le ore 19 per discutere un unico punto in agenda: variazione di assestamento di bilancio.
Nella missiva indirizzata al prefetto, Cantone richiamava il Regolamento sul funzionamento del Consiglio. In particolare citando l’articolo 19 – comma 5- che recita: “Il Consiglio è convocato in via d’urgenza quando sussistano motivi rilevanti ed indilazionabili che rendono necessaria l’adunanza”. Secondo il capo dell’opposizione, “dato atto che le operazioni di assestamento del bilancio non rientrano minimamente nel concetto di ‘urgenza’ ma sicuramente in quella di ‘ordinaria’ e tenuto conto che la norma di cui all’articolo 175 Tuel, in vigore ormai dall’anno 2000, si ritiene che la scadenza del termine fissato al 30 novembre di ogni anno per gli adempimenti relativi dovrebbe essere ormai arcinoto a tutti; dato atto ancora che il presidente, nell’avviso di convocazione, non ha motivato la straordinarietà e l’urgenza e il ritardo è giustificato solo dalla inerzia e/o dimenticanza da parte dell’amministrazione comunale dell’imminente ed improrogabile scadenza del 30 novembre”. Inoltre, si legge nella nota, “che è ormai consuetudine costante da parte del presidente convocare sedute consiliari d’urgenza”.
Questo modus operandi, secondo Cantone, andrebbe dunque a “ledere il ruolo del consigliere comunale nello svolgimento delle funzioni”. A maggior ragione in una occasione, come quella odierna, che tratta “di argomentazioni di vitale importanza (assestamento bilancio”. Insomma, “i consiglieri, in particolar modo quelli di minoranza, non sono stati messi nelle condizioni di espletare legittimamente il proprio mandato”. Da qui, la richiesta al prefetto di “valutare le violazioni normative e regolamentari rappresentate ed intervenire sull’amministrazione di Venafro perché la legalità e la trasparenza siano ripristinate e si consenta ai consiglieri comunali di adempiere al loro ruolo istituzionale”. Quindi, l’istanza è per “l’annullamento della convocazione del Consiglio comunale in oggetto in quanto non sono state rispettate le disposizioni dell’articolo 19 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio (seduta d’urgenza, termini di convocazione, carenza di motivazioni dell’urgenza)”.