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Battaglia e riflessione al Tar Molise. In agenda, infatti, c’è il delicatissimo tema della cittadella militare di Venafro. Ricordiamo che, come scritto in esclusiva nel dicembre 2014 da Primo Piano Molise, sull’area di via Maiella è in essere un contenzioso tra il proprietario (ex?) dei terreni e la pubblica amministrazione. Una sentenza del Tar Molise, la numero 660 del 2014, parla chiaro e sostanzialmente afferma che le caserme dei Carabinieri e della Guardia di Finanza sono ‘abusive’. Per riparare al ‘torto’, il proprietario aveva chiesto il ripristino dello stato dei luoghi, tuttavia i giudici in considerazione dell’importanza delle costruzioni ivi realizzate avevano ‘concesso’ alla pubblica amministrazione una sorta di sanatoria attraverso la liquidazione dei ‘danni’. Evidentemente, ciò non è stato. Così il ricorrente, viste riconosciute le sue ragioni, ha deciso di promuovere il giudizio di ottemperanza. Cioè ha chiesto ai giudici del Tar Molise di eseguire la sentenza 660 del 2014 che potrebbe avere effetti devastanti.
Ricordiamo che tutto nacque – nel 2003 – all’atto di costruire la cittadella militare. In particolare, su 7.000 metri quadrati di oliveto l’accordo sull’esproprio sarebbe stato rinnegato da una delle parti: in origine erano stati concordati ben 245mila euro di indennizzo. Dopodiché la pubblica amministrazione aveva rivisto al ribasso – e di molto – la cifra arrivando a circa 70mila euro. Stando così le cose, il privato non ci aveva visto più ed aveva deciso di adire le vie legali arrivando a chiedere in pratica lo ‘sfratto’ di Carabinieri e Finanza. Almeno fino a quando la pubblica amministrazione non si atterrà alle indicazioni del Tar che, nel 2014, ha ritenuto “illegittima” l’occupazione.

 

(su Primo Piano Molise di oggi in edicola)

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