minoranze venafro

«Alfonso Cantone? Sta facendo una opposizione a tutti i costi, con un arrivismo che non mi appartiene». Ad affermarlo non è un esponente di maggioranza bensì la compagna di gruppo Elena Bianchi. La consigliera di minoranza disconosce, quindi, il suo capogruppo (pur restando – tiene a precisare – nelle fila dell’opposizione). Pomo della discordia la nomina dei 38 scrutatori per il referendum del prossimo 4 dicembre. Cantone aveva rivolto un appello alla Commissione elettorale comunale affinché scegliesse – tra i circa 900 iscritti all’apposito albo – persone “bisognose”, ovvero disoccupati e studenti. L’indomani della pubblicazione dell’elenco dei prescelti, però, il capogruppo di «Venafro che vorrei» si è detto sì soddisfatto ma solo in parte. Le sue dichiarazioni hanno quindi dato la stura all’”aggressione” da parte degli utenti dei social network che hanno accusato i componenti della Commissione elettorale – il sindaco Antonio Sorbo, Pasquale Barile e, appunto, Elena Bianchi (assente invece Sergio Petrecca) – di aver scelto i propri «amici» politici e non solo persone “bisognose” o comunque alle quali i 104 euro di compenso per la giornata referendaria avrebbero fatto comodo. La Bianchi non ha affatto digerito il comportamento «distruttivo» da parte del proprio (ex?) capogruppo e insieme al sindaco Antonio Sorbo ha contrattaccato: «Le nomine degli scrutatori non sono piaciute ad Alfonso Cantone forse perché contrariamente al passato questa volta non è stato nominato nessun suo parente?». Insomma, parole e accuse di fuoco. La consigliera di minoranza ha inteso pure complimentarsi con il primo cittadino che «magari si comportasse sempre come nel caso della Commissione elettorale. È stato un signore. Disponibile e premuroso nello scegliere tra disoccupati e giovani studenti. E così è stato». La Bianchi e Sorbo, in una “originale” dichiarazione congiunta, affermano che quello della Commissione elettorale comunale è stato un lavoro «duro e certosino» per prestare la massima attenzione a chi davvero “meritasse” di fare lo scrutatore. Inoltre, è stato precisato che i nominativi sono stati scelti anche seguendo il criterio della rotazione. Insomma, persone nuove rispetto al passato. In particolare, a difendere le scelte effettuate è soprattutto la Bianchi: «Si contesta che tra i 38 c’è anche qualche giovane figlio di impiegati. E questo che c’entra? Sono stata ben lieta di indicarlo perché, anche se studente o disoccupato, a Natale potrà fare i regali e le spese che vuole senza dover chiedere i soldi ai genitori! Dall’inizio del mio mandato ho dichiarato che mi sarei occupata soprattutto dei giovani e, a maggior ragione nel caso della scelta degli scrutatori, sono stata coerente. Così come voglio sottolineare che nell’apposito albo sono iscritti anche miei familiari. Eppure non sono stati nominati! Quindi non posso tollerare chi invece fa a tutti i costi opposizione distruttiva. Io ho deciso di seguire la strada della minoranza costruttiva e se Antonio Sorbo si comportasse sempre come nel caso della scelta degli scrutatori per me potrebbe pure fare il sindaco a vita» (!). Poi la Bianchi prosegue: «Io faccio l’avvocato e la politica, per me, è un impegno sociale non un mestiere. Se il fare politica di Alfonso Cantone continua così, calpestando tutti e tutto (anche gli amici), sempre e comunque, pur di cercare di arrivare chissà dove, io me ne discosto apertamente».
Su Facebook però non sono stati pochi a criticare le decisioni della Commissione elettorale. Ma del resto è evidente che se i “posti” a disposizione sono appena 38, gli altri oltre 800 non possono che esprimere rammarico. La sensazione è che la discussione sorta intorno alla nomina degli scrutatori non terminerà qui. Da valutare saranno pure gli effetti della dirompente uscita della Bianchi che, di fatto, spacca l’opposizione.

(su Primo Piano Molise di oggi in edicola)

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