Consorzio bonifica sede venafro

Un fulmine a ciel sereno. In questo modo è stata accolta nella Piana di Venafro l’indiscrezione circa il commissariamento del Consorzio di bonifica.
A poco più di un mese dal voto (già fissato per il 19 marzo), dunque, il presidente Vittorio Nola verrà defenestrato dalla carica. E con lui, andranno a farsi a benedire i tanti progetti avviati e quelli futuri. Nonostante i conti in ordine – proprio a dicembre Nola aveva annunciato l’azzeramento dei debiti -, pertanto, la Regione Molise manderà a casa l’amministrazione dell’ente della Piana per far insediare un dirigente regionale, un funzionario che avrà il compito di traghettare il Consorzio almeno per i prossimi tre mesi.
Al momento, va detto, non c’è ancora l’atto ufficiale, ma fonti accreditate parlano di un provvedimento in arrivo a giorni. Addirittura, già in settimana il governatore Paolo Frattura potrebbe firmare il decreto. L’indiscrezione iniziata a circolare ieri mattina, praticamente subito dopo l’emendamento approvato in Consiglio regionale, è stata accolta con grande scoramento in città e nell’hinterland. Sia nell’amministrazione in carica (malgrado nessuno abbia voluto rilasciare alcuna dichiarazione) che tra i consorziati che il 19 marzo avrebbero dovuto votare per confermare il presidente Nola o per scegliere un nuovo vertice. Invece, niente voto stando così le cose. A governare la Bonifica per i prossimi mesi sarà un commissario regionale. La gestione straordinaria dovrebbe poi proseguire fino all’approvazione di una legge di riordino che dovrebbe portare all’accorpamento dei Consorzi di Termoli e di Larino che sarebbero in crisi economica. Uno stato che tuttavia non interessa Venafro e la Piana. E proprio per questo in molti si sono chiesti quale ratio abbia guidato la Regione.
Tra le altre cose, va ricordato come tra i dieci comuni aderenti ce ne sia pure uno campano, della provincia di Caserta, ovvero Capriati a Volturno che poco o nulla c’entra con le questioni regionali molisane.
La preoccupazione dei circa 5mila consorziati è di non avere più una interfaccia con cui confrontarsi per esprimere le proprie esigenze di una terra che comunque resta a vocazione agricola. Ovviamente, ma è l’aspetto al momento secondario, nel cestino finiranno pure le bozze di lista che erano state compilate in vita dell’atteso appuntamento con il rinnovo delle cariche.
La situazione è in evoluzione, anche se appare ormai scontata l’emanazione del decreto da parte di Frattura che dovrà in qualche modo attenersi alla volontà del Consiglio regionale.
Allo stato attuale, nessuno è in grado di fare previsioni su cosa cambierà e quando. Ricordiamo che il Consorzio di bonifica della Piana di Venafro, oltre alla città in cui ha sede l’ente, accorpa altri nove comuni: Pozzilli, Sesto Campano, Montaquila, Colli a Volturno, Fornelli, Isernia, Macchia d’Isernia, Monteroduni e, come detto, Capriati a Volturno (provincia di Caserta) per oltre 10 ettari di territorio amministrato. I consorziati dei dieci paesi sono pertanto in attesa dei provvedimenti della Regione.

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