Le Mamme per la salute non sono ferme in attesa. Tutt’altro. Tanto è vero che ieri una delegazione si è recata a Roma in presidio presso il Tar Lazio per gridare forte il «no» allo Sblocca Italia e al decreto attuativo. In particolare, da tempo nel mirino dell’associazione è finito l’articolo 35, quello cioè che sostanzialmente inserisce l’inceneritore di Pozzilli tra gli impianti strategici nazionali. Con tutte le conseguenze del caso.
Insomma, sostegno alla battaglia legale-giudiziaria-amministrativa grazie alla presenza di diverse Mamme venafrane. «La nostra associazione – hanno fatto sapere – si è costituita “ad adiuvandum” al ricorso presentato da altre associazioni italiane (e discusso ieri al Tar Lazio in camera di consiglio, ndr) per manifestare ancora una volta la contrarietà di tutti i cittadini della Valle del Volturno ad una legge che ha dichiarato l’inceneritore di Pozzilli impianto strategico di prevalente interesse nazionale. Non vogliamo una legge che permetta, anche con l’ausilio dei militari, che si bruci più di quanto già si brucia e con i dati delle emissioni secretate in un territorio che sta già pagando un altissimo tributo sanitario per le gravi criticità ambientali».
Insomma, «è doveroso che ogni molisano ricordi, e soprattutto che tutti i cittadini della Valle del Volturno ricordino che il presidente della Regione Molise Paolo Frattura ha dato l’assenso all’articolo 35 dello Sbocca Italia. È altrettanto doveroso per noi molisani sapere che hanno votato a favore di questa legge anche i deputati Danilo Leva e Laura Venittelli e i senatori Roberto Ruta e Ulisse Di Giacomo».
A conti fatti, dunque, «tutti, a parole, paladini della salute pubblica che poi di fatto votano, a discapito di questa, tradendo la fiducia e il mandato dei loro elettori».
In città comunque sembra covare il fuoco sotto la cenere. I promotori e sostenitori della manifestazione «Ora basta» dello scorso 14 gennaio sembrano pronti a rilanciare la lotta contro l’inquinamento che continua a mietere vittime. Tra questi, Raffaele Siano che ha rivolto ancora una volta un plauso all’opera delle Mamme: «La Venafro che lotta, che ci mette faccia, tempo e denaro. Le Mamme per la salute ci sono».
Quindi Siano ha attaccato i cittadini che si “nascondono” e non hanno il coraggio di fare nomi e cognomi – in questo caso di coloro i quali hanno votato a favore dell’articolo 35 dello Sblocca Italia: «Vergognatevi, se la politica si comporta così è grazie a questo vostro modo di essere». Insomma, la sensazione è che per difendere l’ambiente e la salute non si possano o debbano fare “prigionieri”. A Venafro la rabbia è tanta ed è aumentata ancora più a seguito dell’apparente (?) menefreghismo dei rappresentanti territoriali che, eccezion fatta per Massimiliano Scarabeo, non hanno degnato di risposta (erano e sono pretesi atti concreti) nota le istanze delle Mamme sostenute, lo ricordiamo, da quasi 5mila firme apposte in calce alle richieste da parte dei cittadini della Valle del Volturno.

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