Nonostante ricorsi, denunce e “opposizioni” alle decisioni dei giudici, nulla di penalmente rilevante è stato riscontrato in merito all’appalto per la palazzina Liberty di Venafro. Di conseguenza, con il decreto di archiviazione delle indagini emanato nei giorni scorsi, per il sindaco Antonio Sorbo, la responsabile del settore Lavori pubblici e manutenzione, architetta Ornella Celino, i componenti della commissione di gara Lino Mastronardi e Antonio Morone l’”incubo” è finito. Non è servito nemmeno imbastire il processo. Per i giudici del Tribunale di Isernia, infatti, non c’erano le condizioni per un rinvio a giudizio dei denunciati per le ipotesi di reato di abuso d’ufficio e turbativa d’asta.
Durante il procedimento scaturito dall’esposto dell’architetto Franco Valente sono state esaminate tutte le fattispecie contestate per l’iter dei lavori di recupero e restauro della palazzina trasformata in centro polifunzionale culturale e formativo per un ammontare complessivo di 1,2 milioni di euro.
Alla prima richiesta di archiviazione prodotta direttamente dal pubblico ministero si era opposta la parte offesa, ovvero Franco Valente. Dopo un ulteriore approfondimento e la camera di consiglio, la questione è stata comunque archiviata definitivamente dalla giudice Vera Iaselli. Insomma, tutto l’iter per la palazzina si è svolto secondo le regole. Niente problemi per la nomina di un ingegnere anziché un architetto, niente problemi pure per il progetto o per l’aggiudicazione con esclusione di partecipanti dalla gara.
Inoltre, come ricordato proprio dalla giudice Iaselli, tutti i rilievi di carattere amministrativo erano stati sviscerati e respinti dal Tar Molise nel 2014 con sentenza numero 496, non impugnata dalla ricorrente Opera – ditta partecipante alla gara poi vinta dall’Ing Antonio Buono.
Oltre ai componenti della commissione – Celino, Mastronardi e Morone – anche il sindaco Antonio Sorbo era stato tirato in ballo da Valente. Tuttavia, nulla è stato riscontrato a suo carico, nessun atto del sindaco o della giunta è stato oggetto di analisi o di indagine al punto che nel testo del decreto di archiviazione Sorbo non compare proprio.
Uno dei legali che si è occupato della vicenda, l’avvocato Fabio Milano che ha difeso la responsabile del settore Lavori pubblici e manutenzione nonché presidente della commissione di gara, ha commentato soddisfatto l’archiviazione del procedimento: «Dagli atti è emerso chiaramente che la mia assistita ha svolto soltanto il suo lavoro e lo ha fatto bene. La magistratura ha infatti escluso qualsiasi ombra sul suo operato e la sua professionalità».
Insomma, nessuno ostacolo di carattere penale nè amministrativo (Valente aveva adìto pure l’Anticorruzione di Raffale Cantone) per i lavori alla palazzina Liberty che, pertanto, terminate le ultime procedure potrà essere ufficialmente inaugurata (anche se non aperta al pubblico come ha specificato il sindaco Sorbo a scanso di equivoci).
(su Primo Piano Molise di oggi in edicola)