Le Mamme per la salute e l’ambiente di Venafro, a nome dei 5mila cittadini che sfilarono per le vie della città lo scorso 14 gennaio e che apposero poi le loro firme in calce a petizioni e istanze varie, hanno deciso di scavalcare la Regione e rivolgersi direttamente all’Istituto superiore di Sanità.
In particolare, l’associazione ha sollecitato L’Iss in merito al Registro tumori della regione. Il cambio di passo è stato attuato «a seguito del silenzio del presidente della Regione Molise Paolo di Laura Frattura e del referente regionale del Registro tumori, dott. Francesco Carrozza». In sostanza, «non si è avuta nessuna risposta alla richiesta inviata il 22 febbraio 2017 corredata di 5mila firme di cittadini».
Nella nota inviata all’Istituto superiore di Sanità, le Mamme hanno evidenziato come «a distanza di oltre quattro mesi dalla richiesta inviata nessuna risposta è pervenuta» e come «troppi sono gli anni trascorsi dalla istituzione del Registro tumori Regione Molise – delibera
numero 1782 del 30.12.2004». Inoltre, «tanti iniziano ad essere anche gli anni trascorsi dall’attivazione del Registro tumori con provvedimento del direttore generale numero 404 del 14.04.2014».
Dunque, «tra i cittadini si sta creando una vera psicosi da tumore, oltre ad una elevata preoccupazione legata all’aumento di tutte le patologie da inquinamento, compresa una elevata abortività spontanea. Abortività confermata dai dati forniti dall’Asrem, che mettono in evidenza un incremento superiore al 30% rispetto alla media nazionale».
Stando così le cose, e constatato il grave silenzio delle istituzioni e dei politici regionali, le Mamme per la salute e l’ambiente hanno chiesto all’Istituto superiore di Sanità «di avere informazioni in merito al Registro tumori Molise». Al presidente dell’Istituto, Guglielmo Ricciardi, è stato altresì chiesto di «attivare monitoraggi per le criticità sanitarie della Valle del Volturno».
La sensazione è che ormai la gente sia sempre più stufa e sempre più sfiduciata verso istituzioni che sembrano non rispondere per tempo e con celerità a fatti gravi come l’inquinamento della Piana di Venafro e i malati e morti da questo causati. «Basta tavoli tecnici, è tempo di agire» è la frase che più spesso ci si trova ad ascoltare girando per le vie di Venafro o spulciando i social network. Insomma, la questione è seria e come tale andrebbe affrontata. Invece, a pochi mesi dalla scadenza della legislatura, pressoché tutte le problematiche (con eccezione del traffico su via Colonia Giulia grazie al prefetto di Isernia, Guida), pure sollevate per tempo dalle Mamme, sono ancora irrisolte.