«14 gennaio 2017-14 gennaio 2019, due anni trascorsi in cui nulla è cambiato». È questa l’amara quanto condivisibile riflessione di Raffaele Siano, imprenditore venafrano promotore della marcia “Ora basta” che due anni fa portò in strada 5mila cittadini a protestare contro l’inquinamento che attanaglia Venafro.
«Due anni di chiacchiere, due anni di prese per i fondelli, tante le richieste fatte, zero le risposte». Dunque, Siano, che l’anno scorso si è fatto promotore pure del sit in in piazza Cimorelli in cui simbolicamente sono state bruciate le copie dei certificati elettorali, è entrato nel dettaglio: «Dati Registro tumori, Piano traffico urbano Comune Venafro, studio epidemiologico ecc. Proclami e solo proclami. Vorrei dire tante altre cose ma la sfiducia è talmente tanta che voglio raccogliere il mio pensiero in una sola parola: vergognatevi».
Tanta, dunque, la delusione da parte di chi due anni fa mobilità praticamente una città intera. Nei mesi successivi tanti gli impegni e le promesse. Ma, in effetti, al di là dell’ordinanza prefettizia di blocco (in una direzione) del traffico pesante su via Colonia Giulia davvero nulla di concreto è stato fatto per arginare la gravissima problematica. Anzi. Se fino a ieri per Venafro si sapeva che gli sforamenti riguardavano e riguardano le polveri sottili, da settembre scorso si sa che pure il particolato fine galoppa nel cuore della città. Con gravi danni per la salute umana. Nel dimenticatoio è finito pure l’impegno del Ministero dell’Ambiente che, con il precedente inquilino Galletti, aveva convocato l’amministrazione comunale a Roma per garantire l’invio degli esperti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale in supporto all’Arpa Molise. Anche di questo si sono perse letteralmente le tracce e non risulta che da Palazzo Cimorelli abbiano riallacciato i rapporti con il Ministero – che intanto ha cambiato titolare: adesso c’è il generale Costa espressione del Movimento 5 Stelle – per richiamare gli impegni assunti.
Insomma, il nulla assoluto. O quasi. Infatti, l’ultima “speranza” resta il consigliere regionale Antonio Tedeschi relatore del Piano per la qualità dell’aria che di recente ha garantito interventi drastici nella Piana.
Per quei pochi che non avessero sull’unghia 20-25 mila euro per passare ad un’auto elettrica o ibrida segnalo che la soluzione c’è, si chiama AQQA, è su Ebay, costa 12 euro/mese, abbatte di brutto le emissioni e riduce anche i consumi. Fine