Secondo giorno di ordinanza di limitazione del traffico e secondo giorno di continuo incremento delle polveri sottili e del particolato fine nella Piana di Venafro.
Insomma, fermare i mezzi più inquinanti (fino a Euro 3) non sta restituendo gli effetti sperati. La centralina Arpa di via Campania rilancia allarmi su allarmi. Il 15 gennaio (ultima rilevazione disponibile) il Pm10 è schizzato a 102 ug/m3, con il Pm2,5 a un livello triplo rispetto al limite: 85 ug/me per l’esattezza.
Certamente le condizioni climatiche non favoriscono la dispersione delle polveri presenti nell’aria. Ma se vengono registrati simili livelli è evidente che qualcosa non quadra. Qualcuno avrà emesso quegli inquinanti. Dai riscaldamenti civili al traffico, agli allevamenti, all’agricoltura, agli impianti industriali.
Il problema adesso è che con l’alta pressione (cappa di smog visibile a chilometri di distanza) tutti gli inquinanti restano “imprigionati” e non si disperdono (se non in minima parte) finendo per aggravare ogni giorno di più la situazione. Anche una minima emissione si va ad aggiungere al preoccupante quadro.
Considerata la situazione, il consigliere regionale Antonio Tedeschi ieri ha chiesto pubblicamente ai sindaci di Pozzilli e di Sesto Campano nonché al governatore Donato Toma di bloccare l’attività degli impianti più impattanti.
«Nonostante l’ordinanza emessa dal sindaco, che impone forti limitazioni al traffico veicolare e all’uso del riscaldamento domestico, le centraline dell’Arpa Molise continuano a registrare sforamenti allarmanti. Non si arresta l’emergenza ambientale a Venafro». Per l’esponenti dei Popolari per l’Italia è, insomma, «una situazione intollerabile, per combattere la quale servono provvedimenti ancora più drastici. Assodato che, finora, le limitazioni imposte dall’ordinanza sindacale non hanno abbassato i livelli di inquinamento, complice certamente anche la situazione meteorologica, con questa fase di alta pressione che frena la dispersione degli inquinanti, la ricerca delle cause all’origine del fenomeno non può arrestarsi. Lo dobbiamo ai cittadini che risiedono nel territorio della Piana di Venafro, che vanno tutelati con ogni mezzo».
Pertanto, Tedeschi ha chiesto «ai sindaci di Pozzilli e Sesto Campano di unirsi alla battaglia che stiamo conducendo per salvaguardare la salute dei nostri cittadini. Chiedo loro di emettere specifici provvedimenti per il blocco delle attività presso questi stabilimenti. Un atto di coraggio, che va fatto ora, anche al fine di contrastare la situazione creatasi a causa delle particolari condizioni meteo del momento. Il mio è un appello ad emettere specifiche ordinanze di blocco delle attività, anche solo a fini precauzionali. Un provvedimento che, associato all’ordinanza del sindaco di Venafro, forse ci consentirebbe di comprendere meglio le cause all’origine dell’emergenza inquinamento attualmente in atto».
Il consigliere regionale ha rivolto infine «un accorato appello al presidente Toma in quanto ritengo necessario un suo diretto intervento nella vicenda. Non possiamo più aspettare, il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione, va tutelato sempre, con ogni mezzo».
A rispondere a Tedeschi è stato in primis l’assessore comunale di Sesto Campano Antonio Martone. «L’ambiente non può essere uno strumento su cui basare la propria visibilità – ha ammonito l’amministratore -. Il problema ambientale deve essere, invece, l’argomento che unisce istituzioni e cittadini nell’interesse collettivo. La richiesta di Tedeschi è alquanto estemporanea. Come ruolo istituzionale mi sarei aspettato un coordinamento a monte, prima di fare qualsiasi provvedimento, in maniera tale da condividere i piani d’azione».
Sia come sia, va detto che Colacem, come da Aia, ha reso noto di aver comunicato in data 12 gennaio ad Arpa Molise l’interruzione delle attività per “oltre 48 ore” a far data dal 13 gennaio: la società ha quindi spiegato che la manutenzione che è stata programmata comporterà lo stop all’impianto per un mese, pertanto circa fino a metà febbraio.
riccardo p

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