L’altra triste faccia dell’emergenza: a Venafro tante famiglie in difficoltà cercano aiuto. Non mancano situazioni anche di vera sofferenza con tanti lavoratori che non avevano nessun tipo di contratto e protezione e che non hanno più nessun sostentamento. Tante le chiamate a don Salvatore Rinaldi parroco della Cattedrale per una parola di conforto e supporto psicologico: «Ricevo tantissime telefonate di persone bisognose di conforto spirituale e psicologico. Come parrocchia mettiamo a disposizione tutte le nostre risorse per stare vicino a tanta gente in difficoltà».
Don Salvatore, poi, dà anche un’altra bella notizia: «A Venafro tanti commercianti e i titolari della grande distribuzione che si mettono a disposizione e ci chiedono se ci sono situazioni di famiglie particolarmente disagiate. E mettono a disposizione proprio personale per la consegna di beni di prima necessità. Si sta facendo di tutto- conclude il parroco della Cattedrale- perché a nessuno possa aggiungersi altra sofferenza».
Don Salvatore Rilandi particolarmente toccato da tutto quello che sta succedendo. Non mancano le segnalazioni che giungono da tutte le parti.
Kit alimentari e maggiore presenza sui canali digitali per offrire sostegno a chi ha bisogno di aiuto e per essere vicini alle persone. Sono queste le misure messe in campo da tante associazioni, parrocchie cittadine in tempi di emergenza sanitaria, naturalmente nel pieno rispetto di tutte le disposizioni delle autorità.
«In questi giorni di emergenza -sottolinea ancora don Rinaldi- per tutelare il bene fondamentale della salute siamo stati costretti a chiudere tutte le attività aperte al pubblico, ma ci siamo subito messi al lavoro per trovare modi alternativi per restare accanto alle persone che hanno bisogno e che, peraltro, a causa della difficile situazione stanno aumentando. Alcune delle nostre attività sono state ripensate, altre si sono ‘trasferite’ al telefono o su internet, come i momenti di preghiera, le sante messe che garantiamo attraverso il nostro canale on line».
Tante famiglie in difficoltà dunque che cercano aiuto. Si rivolgono ai parroci anche per ottenere i beni di prima necessità della Caritas. Ma il momento è molto delicato e nelle varie parrocchie non c’è più la possibilità di avere a disposizione volontari. Lavoratori che non avevano un lavoro stabile e arrangiavano alla giornata, all’improvviso si sono ritrovati in una situazione di enorme disagio. Si cerca aiuto al Comune, alla Protezione Civile e alle Forze dell’Ordine.
Da monitorare anche i tanti stranieri che lavoravano in aziende agricole del venafrano chiuse per ragioni di sicurezza. Una bella notizia nei giorni scorsi è giunta da Pozzilli, altra zona rossa insieme a Venafro come è noto: va avanti la raccolta alimentare per le famiglie in difficoltà che, anche da queste parti aumentano di numero giorno dopo giorno. A distribuire i prodotti di prima necessità saranno i volontari del nucleo di Protezione civile locale.
Ritornando a Venafro, come ha annunciato il parroco della Cattedrale, tanti negozianti e gestori della grande distribuzione sono pronti ad avviare una vera e propria catena di solidarietà per le famiglie meno abbienti: «Non vogliamo e non possiamo permettere che alle persone in difficoltà venga a mancare il nostro sostegno, soprattutto in un momento così difficile -sottolinea ancora don Salvatore Rinaldi-. Con tutte le precauzioni indicate dalle autorità, continueremo a esserci. Il popolo venafrano nei momenti più difficili della sua storia millenaria, ha sempre dato prova di solidarietà autentica. Sarà così anche questa volta».
Marco Fusco