Il sindaco di Venafro Alfredo Ricci si rivolgerà ad Arpa e Regione per chiedere analisi più accurate in questo particolare momento di fermo della circolazione e di alcune attività impattanti. Come avevano sottolineato ieri le Mamme per la salute, «azzerato il traffico e spente le caldaie, ma l’inquinamento resta». Proprio così. Come del resto più volte in questo periodo di emergenza ha notato Primo Piano Molise. Pm10 e Pm2,5 a valori nella “norma” ma oggettivamente troppo alti per le attuali condizioni. Si è sempre parlato di traffico quale fonte tra le principali dell’inquinamento: eppure da un mese le auto in circolazione sono una piccolissima percentuale di quelle che transitano in via Campania (dove è installata la centralina di monitoraggio dell’Arpa attualmente in funzione).
Contattato da Primo Piano Molise, da Palazzo Cimorelli Alfredo Ricci ha fatto sapere che «sto scrivendo ad Arpa e Regione, e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente, sottolineando che si tratta di un momento unico e che, sicuramente, va sfruttato per effettuare controlli mirati sulle varie fonti di inquinamento». D’altronde, ha rimarcato il sindaco, «è ciò che è stato concordato a gennaio nel corso del vertice convocato ad hoc sul caso della Piana di Venafro».
Ricci ha quindi reso noto che «mi sto informando sulla situazione, a metà febbraio è iniziato il monitoraggio mobile dell’Arpa da Sesto Campano, poi purtroppo è esplosa l’emergenza coronavirus e adesso mi sto facendo aggiornare puntualmente sullo stato dell’arte». La Regione aveva garantito e avviato pure l’iter per l’acquisto di altri due laboratori mobili per monitorare le condizioni a Pozzilli e Roccaravindola.
Tutte le procedure, però, andrebbero accelerate perché sia per le Mamme che «anche secondo me è un momento opportunto da sfruttare per cercare di comprendere le reali cause dell’inquinamento nella Piana».
Insomma, pure il sindaco chiederà ufficialmente conto ad Arpa e Regione di quanto si sta facendo in questo periodo in cui di mezzi non circolano e alcune attività ritenute impattanti sono chiuse. Si tratta di una ghiotta occasione per tentare di capire chi è tra i principali responsabili della “qualità” dell’aria di Venafro, assodato (o quasi) che il traffico evidentemente incide per una quota non così preponderante come qualcuno immaginava.

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