Un incontro preparatorio, in vista della manifestazione del giorno successivo a Campobasso. Questa l’idea del comitato Ss Rosario di Venafro che ha invitato i cittadini a partecipare all’assemblea che si terrà domani alle 18 nei pressi della palazzina Liberty.
Come spiegato dal numero 2 del comitato, l’avvocato Franco Macerola, «nell’occasione saranno anticipati i temi e le ragioni della manifestazione in programma il giorno successivo a Campobasso. Il comitato farà chiarezza su tutto quanto posto in essere in questi ultimi anni e soprattutto in questi ultimi mesi».
In altre parole, «le tante promesse disattese, gli impegni non mantenuti, il ruolo del Ss Rosario nella pandemia che ci interessa, il fallimento del progetto “Casa della salute”, ma soprattutto sarà fatta chiarezza sulle richieste che verranno portate avanti».
Macerola nel suo invito ha spiegato pure come «l’ex consigliere regionale Antonio Tedeschi ha concretizzato l’antico progetto di un ospedale “interregionale o di area vasta”. Progetto subito sposato da numerose amministrazioni dell’alto Casertano e dal commissario ad acta Angelo Giustini. Tale azione ha portato alla firma di un accordo tra la Regione Molise e la Regione Campania anche in virtù della volontà espressa e manifestata dalle amministrazioni comunali del Venafrano e del Casertano che hanno individuato nel presidio ospedaliero di Venafro il riferimento per l’assistenza sanitaria».
Insomma, «l’accordo di programmazione integrata dei servizi sanitari tra Regione Campania e Regione Molise per la gestione condivisa di percorsi assistenziali presso la struttura sanitaria Ss Rosario di Venafro consentirà notevoli vantaggi per tutta la sanità regionale: recupero della mobilità passiva, integrazione del sistema emergenza-urgenza, rafforzamento delle reti assistenziali e delle reti per patologie tempo dipendenti».
Dunque, «in tale riassetto, il presidio ospedaliero Ss Rosario di Venafro, in seguito all’ampliamento del bacino di utenza oltre i confini amministrativi molisani, sarà sede di pronto soccorso, medicina interna, chirurgia generale, ortopedia, anestesia e servizi di supporto in rete di guardia attiva e in regime di pronta disponibilità h 24 di radiologia, laboratorio, emoteca. Sarà dotato di letti di osservazione breve intensiva in proporzione alla utenza ed alla media di accesso. Il Ss Rosario sarà strutturato con funzioni chirurgiche di emergenza e collegato al presidio ospedaliero Veneziale di Isernia».
Secondo il comitato, pertanto, «bisogna cambiare rotta. Nonostante la soppressione degli ospedali pubblici, il taglio di reparti e servizi, in deficit sanitario avanza sempre più, superando i 100 milioni di euro. Ciò vuol dire che gli sprechi sono altrove».
Nola “chiama” Ricci a Campobasso. Per il rilancio del Ss Rosario si spenderà pure il Movimento 5 Stelle. In Regione, infatti, martedì si discuterà proprio una mozione sulla sanità che porta, tra le altre, la firma del consigliere Vittorio Nola, il quale non nasconde l’importanza di avere il giorno in cui si discuterà la mozione «la presenza dei sindaci del nostro territorio a Campobasso, a Palazzo D’Aimmo». Un invito diretto ad Alfredo Ricci che anche durante il discorso ufficiale per il solenne pontificale del 17 giugno ha fatto sapere di voler pretendere con forza un rilancio dell’ospedale di Venafro. «Le parole pronunciate a San Nicandro dal sindaco ora devono essere tradotte in presenze e in atti. Un passo alla volta stiamo riportando i servizi, prima la Rsa, ora il punto di primo intervento, i servizi ambulatoriali e diagnostici, poi la medicina, la riabilitazione codice 56». In sintesi, secondo Nola, «una assistenza territoriale completa con una rete emergenza-urgenza assicurata».
Prima ancora di implementare l’offerta, «da subito la Rsa deve essere attiva per i nostri anziani, dotando il Ss Rosario di personale medico e non solo adeguato e prevedendo l’acquisto delle tecnologie e delle strumentazioni necessarie, anche potenziando la rete digitale».
La mozione del M5S. Tra le altre cose, la mozione depositata dai 5 Stelle lo scorso dicembre e che verrà discussa martedì dall’aula, negli “Indirizzi del Consiglio regionale da recepire nel redigendo piano operativo sanitario 2019-2021” punta ad impegnare il governatore Donato Toma a «trasmettere e promuovere ai tavoli tecnici interministeriali del Mef e Ministero della Sanità, al commissario Angelo Giustini e al subcommissario Ida Grossi, alla direzione generale della Salute della Regione Molise, alle Camere e al governo la previsione di due “Punti di Primo intervento” presso gli ospedali di comunità di Larino e Venafro al fine di garantire risposte rapide e cure immediate nei casi di emergenza in due aree densamente popolate della Regione Molise».