“Venafro, terra di nessuno”: questa la forte denuncia di Città Nuova nei confronti del presidente della giunta regionale del Molise. I vertici e gli attivisti del movimento hanno infatti operato un vero e proprio blitz, con le stesse modalità adottate nei confronti dell’assessore regionale all’Ambiente Nicola Cavaliere. Anche ieri, Città Nuova si è organizzata in “segreto” sfruttando la visita di Donato Toma a Venafro (incontro presso il Museo archeologico per la presentazione della collana editoriale “Prospettive. Il patrimonio culturale del Molise”).
Il governatore si è mostrato sorpreso alla vista dell’ex sindaco di Venafro Antonio Sorbo e dei vertici di Città Nuova, con Gian Marco Di Cicco e Maurizio Terracciano tra altri. Nessuna forma di protesta violenta, ovviamente. Soltanto un saluto e la consegna di una lettera durissima per denunciare lo stato di “abbandono” in cui versa detta dell’associazione la città.
Il presidente Toma ha annunciato che risponderà punto per punto alla nota. Quindi ha preso parte all’importante evento.
La lettera – “indirizzata” anche al vicepresidente Vincenzo Cotugno – parte dalla questione ospedale, per parlare poi del Parco dell’Olivo, della bretella e della questione ambientale.
Il documento. Questa la lettera integrale consegnata da Città Nuova a Donato Toma nel blitz di ieri pomeriggio.
«Ciò che resta del glorioso ospedale civile di Venafro sta per essere cancellato: non sono stati rispettati gli impegni assunti con il Comune e con il Comitato “Ss. Rosario” con il Dca numero 27 del 2016 che, prevedendo la “riconversione” del nosocomio, garantiva una serie di servizi ed attività che non sono mai stati attivati come la Rsa, il centro per l’Azheimer, la riabilitazione intensiva, tutte le attività ambulatoriali, il punto di primo intervento ecc. E si sta smantellando anche il centro di diabetologia…»
Quindi, «il Parco regionale agricolo storico dell’Olivo di Venafro, unico Parco regionale del Molise, è stato abbandonato a se stesso, senza i fondi regionali dovuti, senza alcuna considerazione da parte della Regione pur essendo un ente subregionale, senza alcuna azione di supporto e di promozione, nemmeno dopo che ha ottenuto, nel 2018, l’inserimento nel Registro Nazionale dei Paesaggi Storico-rurali del Ministero per le Politiche agricole, prestigioso riconoscimento che consentirebbe di presentare la candidatura per l’iscrizione al Programma Internazionale Giahs della Fao per la tutela dei paesaggi e dei sistemi rurali di interesse globale».
Poi, Città Nuova ha rimarcato pure come «gli impegni assunti dal presidente della Regione in un incontro con una delegazione della nostra associazione, tenutosi nel gennaio scorso, sulle iniziative da mettere in campo per la realizzazione della cosiddetta “Bretella di Ceppagna” sono stati completamente disattesi. Così come nessuna seria risposta concreta è stata data alla popolazione sulle numerose e gravi questioni legate all’inquinamento ambientale nella Piana di Venafro».
Insomma, «i vertici dell’amministrazione regionale, tra i quali figura anche un venafrano (Vincenzo Cotugno, ndr), stanno lasciando morire il nostro territorio mostrando indifferenza e disinteresse. Noi non possiamo consentirlo. È arrivato il momento di far sentire la nostra voce!».
Adesso si attende, dunque, la risposta del governatore alle istanze del movimento.

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