Arriva un altro debito da inserire “fuori Bilancio” al Comune di Venafro. Una cifra di tutto rispetto, anche perché, alla fine, a pagare sono sempre i cittadini. E da più parti si chiede al sindaco Ricci di attivare le procedure di rivalsa su dirigenti e dipendenti che non riconsegnarono le chiavi una volta sciolto il contratto con i proprietari di un immobile fittato per ospitare l’ufficio tecnico comunale.
Ma andiamo per ordine. Sta per essere firmata la transazione tra le parti: Palazzo Cimorelli risparmierebbe così circa 30mila euro su un risarcimento deciso dalla Corte di Appello di Campobasso di oltre 93mila euro.
L’amministrazione Ricci rinuncia dunque all’appello della sentenza di secondo grado e passa alla cassa. La storia di questa vicenda ha dell’incredibile. Diciamo subito che l’episodio non è successo sotto le amministrazioni Sorbo e Ricci, ma si è consumato diversi anni fa. È una vicenda del 2013. L’allora governo cittadino decise di spostare gli uffici del settore Urbanistica e Lavori pubblici presso una struttura privata, un immobile ubicato in via dei Mulini. Uno stabile che prima aveva ospitato, per tanti anni, il liceo scientifico cittadino. Successivamente fu presa la decisione di riportare l’ufficio comunale presso la sede di piazza Mercato, ex palazzo Armieri di proprietà comunale. Chiusa la partita, con un risparmio considerevole per le casse comunali, visto che si chiudeva il rapporto contrattuale con il proprietario dell’immobile di via dei Mulini, dietro la villa comunale per capirci.
I responsabili del settore di competenza del Comune di Venafro, espletati tutti gli atti consequenziali, dovevano riconsegnare le chiavi al legittimo proprietario restituendo l’immobile così come era stato consegnato all’atto del contratto di fitto. Una dimenticanza? Negligenza da parte di chi aveva la mansione specifica per la pratica suddetta? Sembrerebbe di sì, perché i proprietari dell’immobile hanno trascinato in tribunale il Comune di Venafro con un ricorso avente ad oggetto “Rilascio immobile, pagamento canoni locativi e risarcimento danni”.
Dinanzi al tribunale di Isernia sono convenuti in giudizio i proprietari del bene “per sentire accertare e dichiarare che il Comune di Venafro occupava senza titolo il piano terreno dell’unità immobiliare sita in Venafro alla via dei Mulini, chiedendo un risarcimento per la ritardata restituzione del bene della somma di 41.327,15 euro nonché per i danni materiali per la somma di 21.705,56 oltre Iva”.
Il tribunale pentro lo scorso anno ha rigettato il ricorso dei proprietari dando ragione al Comune di Venafro. Gli affittuari e proprietari dell’immobile pomo della discordia non si sono arresi e hanno fatto appello alla sentenza del tribunale di Isernia, ottenendo dalla Corte di Appello di Campobasso la riformulazione della sentenza a loro favore.
I giudici del capoluogo di regione hanno così condannato Palazzo Cimorelli “al pagamento dell’importo complessivo di 76.768,07 euro per canoni maturati da gennaio 2013 ad oggi e per risarcimento danni, oltre spese legali da riconoscere a favore dei medesimi appellanti, per il doppio grado di giudizio, pari a complessivi 16.464,89 euro”.
L’amministrazione Ricci, consultando i propri legali, ha deciso di non proporre appello alla sentenza di secondo grado perché “si prospetta un esito sfavorevole per l’amministrazione, in un eventuale successivo giudizio di impugnazione della citata sentenza”.
Sulla scorta di questo parere, il sindaco di Venafro ha avanzato una proposta transattiva del contenzioso che prevede la riduzione del 40% dell’importo delle somme spettanti ai ricorrenti. Su questa transazione le parti hanno trovato l’accordo e per le casse comunali si risparmieranno circa 30mila euro.
Ora da più parti si chiede che l’amministrazione Ricci avanzi una istanza di rivalsa su chi, a suo tempo, non aveva riconsegnato le chiavi dell’immobile provocando, di fatto, oggi, un danno erariale di oltre 60mila euro».

Marco Fusco

 

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