L’indomani delle dichiarazioni del governatore Donato Toma, che ha preannunciato la riattivazione della Rsa quale reparto Covid-19, Alfredo Ricci ribadisce il punto.
ll sindaco di Venafro, ai microfoni di Teleregione, ha infatti da un lato sottolineato come il Ss Rosario garantirà anche stavolta l’assistenza sanitaria ai pazienti Covid-19, ma dall’altro – sulla stessa lunghezza d’onda del comitato e del consigliere regionale Vittorio Nola – ha rivendicato maggiore ‘attenzione’.
«Venafro saprà dare il suo contributo e sarà fare la sua parte come nella primavera scorsa – ha esordito Ricci -. Tuttavia, va detto chiaramente che occorre dare risposte concrete a quelle che sono le esigenze di un territorio e dei suoi cittadini, in una cornice di tutela della salute».
Dunque, «da mesi chiediamo la riattivazione dei servizi sospesi durante il lockdown l’attivazione di quelli previsti dal Piano 2015/2018 e mai resi operativi. Così come abbiamo chiesto pure di prevedere nuovi servizi, come in primis il Punto di primo intervento».
Però, al momento il sindaco ha dovuto rimarcare: «Niente fatti concreti, solo timide risposte o non risposte proprio. Si è tentato di riattivare Diabetologia e Radiologia ma in modo insufficiente! La Rsa non è stata riaperta nei mesi di calma e adesso la si vuole riaprire per il Covid-19. Finora abbiamo avuto un decreto commissariale con l’eliminazione di 20 posti letto alla Rsa» che ancora non è mai partita. In altre parole, quindi, come scritto hgià nella nota di inizio novembre ad Asrem, commissari alla Sanità e per conoscenza governatore Toma, «il Ss Rosario darà ancora una volta il suo contributo alla sanità molisana ma occorre capire che non serve solo a tappare i buchi. Può essere un servizio all’intero teritorio, sempre. Auspico un ripensamento delle politiche di organizzazione del sistema sanitario, che siano diverse rispetto agli anni passati, in cui ci siamo ritrovati con tagli indiscriminati di cui oggi scontiamo le conseguenze».
