Emergenza Covid-19, Alfredo Ricci scende in campo. E lo fa formalmente. Con un documento ufficiale e molto duro, che inchioda Asrem alle proprie responsabilità. Il sindaco di Venafro rappresenta dunque le «numerose criticità che si stanno riscontrando sul territorio nella gestione dell’attuale fase emergenziale».
Come sottolineato da Ricci nei confronti dei vertici Asrem, «si ricevono quotidianamente segnalazioni da parte di cittadini, risultati positivi ai tamponi molecolari effettuati da Asrem, che, decorso il previsto periodo di quarantena/isolamento, anche a distanza di molti giorni non ricevono convocazione o intervento a domicilio (nei casi previsti) per l’effettuazione del tampone di verifica».
Allo stesso modo, «cittadini i cui medici di medicina generale abbiano fatto richiesta (spesso in codice rosso) di tampone, si ritrovano ad attendere anche settimane prima di essere convocati o ricevere l’intervento domiciliare. A ciò si aggiunga la problematica inerente ai test – antigenici (cd. rapidi) e molecolari – effettuati presso laboratori privati: il sottoscritto non riceve alcuna comunicazione da parte di al riguardo, dovendo affidarsi soltanto al buon senso di quei cittadini che provvedano a fare comunicazioni dirette allo scrivente. Tuttavia, da un lato, non è dato sapere se vi siano cittadini che, sebbene positivi ai detti test effettuati presso laboratori privati, non provvedano a darne comunicazione al sottoscritto; dall’altro, e in ogni caso, non vi sono indicazioni in ordine ai provvedimenti da adottare rispetto a tali test “privati” (in particolare, per quelli cosiddetti rapidi)».
Oltre tutto, aggiunge Ricci nella sua nota, «sebbene in genere i medici di medicina generale dei cittadini risultati positivi ai test effettuati presso laboratori privati inoltrino tempestivamente ad Asrem richiesta di tampone molecolare, il più delle volte – a quanto viene riferito dai diretti interessati – tali richieste vengono riscontrate soltanto dopo molto tempo».
Dunque, «tutto ciò determina: incertezze nella individuazione e gestione dei positivi e dei rispettivi contatti; dubbi sulla completezza delle informazioni disponibili; conseguentemente, difficoltà a individuare e adottare tempestivamente tutti i provvedimenti necessari a tutela della salute pubblica e in logica di prevenzione».
In particolare, fa notare il sindaco, «si sta determinando una significativa e crescente difficoltà nella organizzazione dell’attività didattica in presenza presso le scuole del primo ciclo (infanzia, primaria e medie), essendo troppe le incertezze a cui i dirigenti scolastici e il sottoscritto si trovano a dovere fare fronte per potere attuare in maniera efficace, tempestiva e completa i protocolli di sicurezza in materia. A ciò si aggiungano le difficoltà in cui si vengono a trovare i lavoratori, sia quelli dipendenti (che non riescono a dare tempi indicativi ai rispettivi datori per il rientro sul posto di lavoro) sia quelli autonomi (che si ritrovano con le proprie attività chiuse per lunghi periodi, talora maggiori del dovuto a causa dei tempi dilatati di cui innanzi)».
Inoltre, rimarca ancora Alfredo Ricci, «da diversi giorni non vengono più effettuati test presso l’ospedale “Ss Rosario”. Al riguardo, non è dato sapere se vi siano ragioni soltanto organizzative oppure di carattere sanitario».
Poi, «da ultimo, si è appreso dagli organi di informazione (ne ha parlato Primo Piano Molise l’altro giorno, ndr) che sarebbero state segnalate alcune criticità tecniche nel reparto (Rsa) del “Ss Rosario” in cui dovrebbero essere ricoverati pazienti Covid-positivi paucisintomatici».
Visto tutto ciò, in conclusione il sindaco di Venafro – con nota protocollata il 12 novembre – chiede formalmente ad Asrem: «1) che vengano accelerati e normalizzati i tempi di effettuazione dei tamponi; 2) che vengano individuate modalità istituzionali di comunicazione dei risultati dei test
effettuati presso laboratori privati; 3) che siano date indicazioni circa le misure da adottare rispetto ai risultati di tali test, in particolare di quelli antigenici (cosiddetti rapidi); 4) che vengano chiarite le ragioni dell’interruzione del servizio di effettuazione di test molecolari presso l’ospedale “Ss Rosario” di Venafro; 5) che detto servizio sia rispristinato immediatamente; 6) che venga assicurata l’avvenuta adozione di tutte le misure di sicurezza sanitaria – sia di tipo organizzativo sia strutturale – rispetto all’eventualità di ricovero di pazienti Covid-positivi presso l’ospedale “Ss Rosario”».
A conti fatti, «è evidente che, in mancanza di urgente e immediato riscontro rispetto alle richieste di cui innanzi, il sottoscritto dovrà prendere atto delle gravi difficoltà organizzative nella gestione degli aspetti sanitari connessi all’emergenza e, quindi, per la migliore tutela della salute pubblica, valutare l’opportunità e/o necessità di adottare ulteriori provvedimenti, nell’ambito delle proprie competenze e in logica di prevenzione».
In altre parole, probabilmente Ricci si vedrà costretto a chiudere scuole e altri luoghi di ritrovo pubblici.