Non c’è, come ormai noto, soltanto il Pm10 a preoccupare la popolazione di Venafro. La sequela di sforamenti delle polveri sottili ha portato la città a superare il limite massimo annuale consentito già a metà novembre. Da giorni, anche le polveri ultrafini stanno registrando “sforamenti” quotidiani.
Ogni santo giorno, a novembre, il Pm2,5 “allarma” la centralina Arpa di via Campania. “Con buona pace di chi vive, lavora o si trova anche solo a passeggiare lungo la strada, magari con figli al seguito…”.
Nessuno ha ancora sostanzialmente mosso un dito per fare fronte a questa situazione. Va detto che le polveri ultrafini si misurano in media annuale, tuttavia non saranno certo felici di queste “boccate d’ossigeno” in questi giorni i venafrani. Il Ministero della Salute “presenta” così il particolato fine: «Queste particelle sono caratterizzate da lunghi tempi di permanenza in atmosfera e, rispetto alle particelle grossolane, sono in grado di penetrare più in profondità nell’albero respiratorio umano».
L’Arpa Veneto, come già scritto nei mesi scorsi da queste stesse colonne, ha pure evidenziato, a tutela della salute dei veneti, come «gli studi epidemiologici hanno mostrato una correlazione tra le concentrazioni di polveri in aria e la manifestazione di malattie croniche alle vie respiratorie, in particolare asma, bronchiti, enfisemi. A livello di effetti indiretti inoltre il particolato agisce da veicolo per sostanze ad elevata tossicità, quali ad esempio gli idrocarburi policiclici aromatici».
Se Campobasso e Termoli, altri centri monitorati da Arpa Molise per il Pm2,5, non ‘sforano’ mai, a Venafro la situazione è preoccupante. Da inizio novembre, a fronte di una media annuale ‘consentita’ di 25 ug/me, la città diomedea fa registrare un valore di circa 37 ug/m3… Per vari giorni la colonnina è schizzata al doppio del valore ‘ammesso’.
Il decreto legislativo 13 agosto 2010, numero 155 “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”, all’articolo 9 prevede “Piani e misure per il raggiungimento dei valori limite e dei livelli critici, per il perseguimento dei valori obiettivo e per il mantenimento del relativo rispetto” e detta: «Se i livelli degli inquinanti superano i valori limite, le regioni e le province autonome adottano un piano con le misure necessarie ad agire sulle principali sorgenti di emissione aventi influenza su tali aree di superamento ed a raggiungere i valori limite nei termini prescritti». A fronte di ciò, a Venafro questo è il quadro più recente: 1 novembre 29 ug/m3; 2 novembre 35 ug/m3; 3 novembre 43 ug/m3; 4 novembre 39 ug/m3; 5 novembre 20ug/m3; 6 novembre 12 ug/m3; 7 novembre 28 ug/m3; 8 novembre 42 ug/m3; 9 novembre 44 ug/m3; 10 novembre 50 ug/m3; 11 novembre 46 ug/m3; 12 novembre 48 ug/m3; 13 novembre 41 ug/m3; 14 novembre 52 ug/m3; 15 novembre 43 ug/m3; 16 novembre 33 ug/m3; 17 novembre non disponibile. Nel complesso, per il periodo in esame una media pari a 37,8 ug/m3.

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