La Piana di Venafro e l’inquinamento che l’attanaglia ormai da tanti, troppi anni al centro della mozione del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale.
Si è trattato, come spiegato dal consigliere Vittorio Nola, di una «ulteriore mozione, che si è resa necessaria dopo che gli atti votati in precedenza non hanno trovato la dovuta applicazione. Ricordo, a titolo d’esempio, l’ordine del giorno già approvato il 4 febbraio 2019, che voleva rafforzare gli impegni presi nella precedente legislatura sul Piano regionale integrato ambientale (Priamo). La cosa incredibile è che la mozione approvata oggi era stata depositata, a mia prima firma, oltre un anno fa: il 5 dicembre 2019. I ritardi dei lavori di Consiglio sono sempre più eloquenti e certificano l’assenza di programmazione da parte di questa maggioranza. Ma la cosa ancora più grave è che il testo di un anno fa è rimasto assolutamente attuale, poiché nulla è stato fatto per risolvere gli annosi problemi ambientali del Molise. Tutti i problemi sono ancora sul tappeto».
Sia come sia, con l’atto approvato «chiediamo al presidente Toma di provvedere all’aggiornamento del “Piano rifiuti” e del “Piano regionale della qualità dell’aria”. Chiediamo di rompere gli indugi sull’elaborazione del “Piano discariche” e sulla bonifica dei siti contaminati disseminati sul territorio. Chiediamo anche di porre in essere ogni azione utile per ridurre l’inquinamento da traffico nelle zone a più alta concentrazione di flussi veicolari. Basta osservare il trasporto rifiuti sulle nostre strade principali, specie tra Campobasso e la Piana di Venafro».
Proprio per la Piana di Venafro, inoltre, «la mozione sottolinea l’esigenza di sollecitare l’Arpa Molise nella caratterizzazione delle polveri sottili. A maggior ragione da quando il ministro Costa ha messo a disposizione anche i tecnici dell’Ispra, in affiancamento a quelli regionali. È poi assolutamente necessario sollecitare la conclusione dello studio epidemiologico di carattere eziologico, che il gruppo M5S ha finanziato e che il Comune di Venafro ha affidato al Cnr di Pisa».
Ma la mozione impegna tra le altre cose «il governatore ad inserire tutte le attività connesse all’emergenza ambientale in Molise nella programmazione operativa 2021, prevedendo in particolare un controllo sul “Piano di emergenza ed evacuazione”, previsto dalla direttiva “Seveso III” e dal decreto legislativo numero 115 del 2015: servirebbe a ridurre i pericoli di incidenti rilevanti connessi con le sostanze pericolose utilizzate dalle industrie chimiche della regione, specie nel Nucleo Industriale di Termoli».
Infine, la mozione chiede che il presidente Toma «definisca con Anas, a stretto giro, il percorso ottimale per collegare la circonvallazione di Venafro all’autostrada A1 Roma-Napoli. Non solo per ridurre l’inquinamento da traffico nella Piana, ma anche per consentire lo sviluppo e l’attrattività della zona, grazie alla velocizzazione dei collegamenti in tutta la regione. Sempre nell’ottica dell’attrattività, dobbiamo scongiurare che i nostri nuclei industriali si specializzino nel solo riciclo delle plastiche. Se così fosse, pur tornando in “obiettivo 1” (con le agevolazioni del caso), difficilmente gli imprenditori di altri settori deciderebbero di stabilire le proprie attività sul nostro territorio: sarebbero scoraggiati dall’inquinamento ambientale».