Un concorso che doveva garantire un posto di assistente di amministrazione ed informatica presso l’Ordine degli assistenti sociali del Molise. E la manovre poco chiare (poi denunciate) del presidente (ormai ex) della categoria probabilmente finalizzate ad assegnare il posto al figlio. Ruota attorno a questo l’indagine portata avanti dai carabinieri della Stazione di via Mazzini che intanto dopo aver rilevato importanti elementi utili all’inchiesta hanno denunciato alla Procura della Repubblica cinque persone, fra cui anche l’ex presidente dell’Ordine degli assistenti sociali. L’indagine sulla parentopoli è quindi prossima ad una svolta. Nei giorni scorsi l’informativa è arriva sul tavolo del procuratore della Repubblica e le accuse per gli indagati sono di truffa, abuso d’ufficio e falsità ideologica in certificati, commessa da persone esercenti di un servizio di pubblica necessità. Al centro delle accuse contenute in un esposto arrivato direttamente ai carabinieri di Campobasso ci sarebbe il concorso per assistente amministrativo. Ma i militari hanno poi lavorato attorno ad una serie di abitudini illegali solite emergere soprattutto durante le sedute di Consiglio dell’Ordine. L’ex presidente dell’organismo e altri due componenti sono accusati di aver attestato falsamente in un verbale del consiglio utile ai fini di designare i nominativi per la commissione d’esame, la presenza di persone che invece erano assenti e con tanto di dichiarazioni a corredo. Secondo l’accusa l’ex presidente dell’Ordine avrebbe autonomamente interferito più volte nella realizzazione del bando al fine di agevolare il figlio inducendo in errore con artifizi e raggiri anche i consiglieri allo scopo di inserire nella commissione d’esame persone a lei conosciute. La donna, inoltre, secondo le risultanze investigative dei carabinieri avrebbe abusato delle proprie funzioni deliberando un rimborso di oltre mille euro per un progetto la cui partecipazione invece era gratuita. Ma è arrivata persino ad ottenere (sempre abusando delle sue funzioni) la somma di 40,10 euro dalle casse dell’Ordine per il pagamento di una contravvenzione al Codice della strada della sua macchina. Negli scorsi mesi, tuttavia, in conseguenza ad una serie di episodi “strani” e in virtù di un esposto presentato da un candidato, l’Ordine ha provveduto a sospendere il concorso. Le indagini dell’Arma si sono soffermante anche sulla nomina del nuovo presidente degli assistenti sociali, poiché, sempre a causa dell’illecita condotta dell’ex, si sarebbe favorita l’elezione una persona piuttosto che quella di un’altra (che pure ne aveva titoli e requisiti).

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