Sul piano neve il sindaco Gino Di Bartolomeo, in una scala di valutazione da uno a dieci, si è dato undici. E’ sicuro di aver fatto un ottimo lavoro. Di aver coordinato al meglio i mezzi spartineve e spargisale, consentendo alla città di non restare isolata. E di aver limitato, nei limiti del possibile, i pericoli provenienti da balconi e cornicioni pieni zeppi di ghiaccioli. E’ talmente sicuro che, di recente, ha anche minacciato di “portare in tribunale” chi ha osato contestarlo su Facebook.

Certamente uno sfogo quello di Gino Di Bartolomeo, magari anche giustificato dal momento di forte emergenza, in cui il primo cittadino si è forse davvero impegnato a lungo, provando a fare tutto il possibile per assicurare un rapido ritorno alla normalità. Quell’undici in pagella, dunque, era forse un messaggio per la cittadinanza, per dire loro che, nonostante la crisi, lui aveva dato il massimo. Il problema, però, è che, per una parte della popolazione, “il massimo non è bastato”.

“Di Bartolomeo – tuona una signora che risiede nel centro storico – s’è lucidato il centro per far passeggiare gli amici suoi che non hanno nulla da fare, mentre ha dimenticato completamente il borgo murattiano. Siamo sommersi dalla neve e nn s’è visto nessuno per liberare le strade. Dopo la prima nevicata è passata solo una squadra di operai che ha pulito ‘muro muro’ la scalinata che conduce ai Monti”.

“Le periferie sono sporche e impraticabili – spiega un altro cittadino. In centro è stato fatto un ottimo lavoro. Sono stati utilizzati due pesi e due misure ma, nel 2012, non possono esserci cittadini di serie A e cittadini di serie B”. “Siamo stati impreparati. Campobasso non è una città di mare e gli inverni, soprattutto in passato, sono sempre stati molto rigidi. Dovevamo farci trovare pronti all’emergenza ed invece abbiamo prima atteso che la perturbazione passasse e poi abbiamo cercato di correre ai ripari”.

Ma c’è anche chi difende il sindaco e punta il contro i suoi concittadini. “Il Comune ha fatto il massimo – racconta un pasticciere in pensione. “Il problema è che molti miei concittadini vorrebbero che i dipendenti di Palazzo San Giorgio gli entrassero fin dentro casa per spalare la neve. Io mi sono rimboccato le maniche e ho liberato la mia macchina e l’uscio di casa. Gli altri aspettano ancora l’intervento dell’Esercito”. 

 

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