Mancano ormai circa dieci giorni alla ‘‘decadenza’ degli studenti fuori corso di vecchia data e scoppia di nuovo l’agitazione di chi potrebbe non riuscire a concludere il percorso di studi entro la data prevista. In rete e in particolare sui social network, i ragazzi gridano all’ingiustizia, invitando l’Ateneo del Molise a cancellare un provvedimento che potrebbe avere anche contorni di illegittimità.
“La stessa situazione è stata vissuta dagli studenti di Cagliari – tuonano i fuori corso dell’Unimol – i quali, ricorrendo alle vie giudiziarie, hanno vinto in appello presentando ricorso al Consiglio di Stato. Quest’ultimo ha giudicato incostituzionale la decisione del Senato accademico dell’Unica, dichiarando la decadenza illegittima, in quanto deve essere disciplinata a livello nazionale e non disposta da un singolo ateneo. Inoltre, per gli studenti del vecchio ordinamento, risulta in contrasto con l’art 13 del DM 270/2004, il quale dispone che ‘‘le università assicurano la conclusione del corso di studi e il rilascio dei relativi titoli secondo gli ordinamenti didattici previgenti, agli studenti già iscritti alla data di entrata in vigore dei regolamenti stessi e disciplinano, altresì la facoltà per gli studenti di optare per l’iscrizione a corsi di studio previsti dai nuovi ordinamenti’. Pertanto – continuano i ragazzi – deve essere consentito a tutti gli studenti di poter conseguire la laurea secondo il proprio ordinamento; non può essere ‘‘imposto’ alcun passaggio al nuovo ordinamento, semmai questa può essere una facoltà”. “La decisone del Senato accademico dell’Università del Molise, così come quello di Cagliari – proseguono gli studenti – è illegittima e incostituzionale. E’ stato violato un diritto garantito dalla costituzione: il diritto allo studio! L’autonomia didattica è giusta, ma senza ledere i diritti degli individui! Da quando è stata istituita la decadenza, è vero che molti studenti hanno portato a termine il percorso di studi, ma è altrettanto vero che hanno dovuto subire notevoli riduzioni della media, proprio in considerazione dei tempi ridotti a disposizione”. “Abbiamo richiesto più volte al Rettore Cannata di porre rimedio a questa angoscia – concludono i ragazzi – di avere la possibilità di laurearci mantenendo la nostra dignità di studenti, ma soprattutto quella di esseri umani, di uomini, che vivono facendo enormi sacrifici per le vicissitudini della vita. Ogni giorno, ogni individuo, deve compiere fino in fondo il proprio dovere, costi quel che costi, perché in questo sta il sacrificio della vita umana. Noi studenti molisani lo stiamo facendo, ma dobbiamo essere messi in condizione di raggiungere il nostro obiettivo”. Intanto, considerati i giorni di stop causa maltempo, che hanno impedito agli studenti in regime di decadenza di sostenere gli ultimi esami, i vertici accademici stanno valutando la possibilità di attivare delle iniziative per permettere agli stessi di recuperare il tempo perduto. Il termine ultimo per concludere il percorso di studi, infatti, è tutt’ora fissato a fine febbraio, ma lo slittamento degli appelli d’esame a causa della sospensione forzata delle attività didattica potrebbe di fatto ‘‘condannare’ i ragazzi alla decadenza. Arriverà una proroga di qualche settimana?