È ancora avvolta nel mistero la scomparsa di Pietrangelo Serino, Pietro per gli amici, di cui si erano perse le tracce tra giovedì sera e venerdì mattina.
Tutti speravano di ritrovarlo in vita, speravano che si fosse perso nei boschi e che fosse riuscito a sopravvivere grazie anche alle alte temperature di queste ore. Ieri sera, invece, intorno alle 22 la notizia del ritrovamento del cadavere in zona Miralago, in territorio di San Gregorio Matese, luogo distante diversi chilometri (circa 20) da dove era stata rinvenuta l’auto. L’Opel Corsa dell’uomo era parcheggiata in località Serra del Perrone, a confine tra Molise e Campania, nell’area di Bocca della Selva. In una zona non proprio alla portata di tutti, ma facile da raggiungere per chi conosce il territorio. All’interno dell’utilitaria, lasciata su un tratto sterrato dove a Ferragosto si usa soggiornare, da quanto si apprende, pare fosse tutto in ordine. Il 40enne, probabilmente, dopo averla chiusa si è incamminato.
È opinione comune che Pietro abbia raggiunto la zona, che pare conosceva molto bene, per trovare un po’ di refrigerio. Nessun altro indizio, nulla che facesse pensare ad un allontanamento volontario.
Le ricerche sono partite sabato sera, quando i familiari hanno informato i Carabinieri di Bojano. Un lasso di tempo notevole rispetto alla scomparsa, ma è stato proprio il ritrovamento dell’auto che ha “tecnicamente” consentito al capitano De Chiara, comandante della Compagnia matesina, di avviare, informando la Prefettura di Campobasso, le procedure per le ricerche. Che, per intenderci, non possono partire se l’allontanamento è ritenuto volontario.
Ricevuta la segnalazione, Palazzo del governo ha immediatamente messo in moto la macchina dei soccorsi. E per diverse ore i Vigili del fuoco, i Carabinieri e Carabinieri forestali, i tecnici del Soccorso alpino e la Protezione civile hanno rastrellando la zona. Con loro due unità cinofile dei pompieri: una di Campobasso, l’altra giunta in supporto da Matera.
Ieri ha partecipato alle ricerche anche un elicottero della Polizia di Stato che per diverse ore ha sorvolato la zona molto impervia e caratterizzata da una vegetazione assai rigogliosa.
I soccorritori hanno allestito un punto di coordinamento nei pressi della diga di Arcichiaro. Luogo in cui Pietro sarebbe stato visto camminare in direzione Guardiaregia (a circa tre chilometri dal centro abitato). La testimonianza era stata raccolta dai Carabinieri che la reputavano attendibile. Non è certo che quello visto nei pressi della diga fosse Pietrangelo Serino, ma l’uomo che ha raccontato di averlo notato (lo ha successivamente riconosciuto in foto) è persona perbene e che non avrebbe avuto alcuna ragione di mentire. In casi simili, l’esperienza consiglia comunque molta cautela. E per questo le ricerche erano state estese a tutta l’area, a partire dal luogo dove il 40enne aveva lasciato l’auto.
A bordo dell’elicottero dell’11esimo Reparto volo di Pescara che ha operato ieri, oltre ai piloti, pure gli uomini del Soccorso alpino e speleologico. Altre squadre del Soccorso alpino sono state impegnate nella perlustrazione del territorio a terra, anche con l’ausilio di un drone. Ricerche senza sosta lungo i sentieri, nei boschi, ovunque si ipotizzava che Pietro poteva essere finito. Per quanto esperto della zona, che dista pochi chilometri da Guardiaregia dove il 40enne viveva con la famiglia, si immaginava che avesse potuto perdere l’orientamento proprio per via della vegetazione molto folta.
Le ricerche, partite sabato, sono andate avanti anche durante la notte di domenica e fino al ritrovamento del cadavere. Nonostante l’oscurità, Vigili del fuoco e tecnici del Soccorso alpino hanno operato con l’ausilio di fari e fotocellule, scandagliando viali e mulattiere.
Secondo quanto si apprende, venerdì mattina, molto presto, Pietro pare avesse mandato un messaggio alla fidanzata per informarla che andava a fare una passeggiata in montagna. Da allora si è persa ogni traccia. Una famiglia, la fidanzata, un lavoro sicuro. Pietro è dipendente del cementificio di Guardiaregia. E proprio i colleghi lo definiscono «preciso e puntuale».
Anche il sindaco di Guardiaregia, Fabio Iuliano, non riesce a darsi una spiegazione. «Un ragazzo mite – spiega – tranquillo. Aveva una stabilità affettiva ed economica. Davvero non riesco a capacitarmi. Cosa le devo dire? Quando si passeggia nei boschi, si può percorrere tanta strada senza rendersene conto. Probabilmente si sarà perso, al momento non riesco a formulare altre ipotesi».
In paese, amici e familiari di Pietro, in supporto alle forze dell’ordine, avevano organizzato varie squadre che hanno collaborato nelle ricerche. Il territorio è molto vasto e nessuno meglio di chi lo vive da sempre può fornire informazioni utili agli esperti.
Nell’area ci sono diversi casolari, rifugi utilizzati dai pastori. Anche in questi luoghi gli amici di Pietro avevano indirizzato le ricerche. Diversi pure gli appelli sui social.
Poi, ieri sera, la speranza si è trasformata in rabbia e sgomento.
Sulla scomparsa del 40enne indagano i Carabinieri. ppm

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