La morte di Piero Ioffredi ha scosso la città. Ha scosso la coscienza dei campobassani, giovani e meno giovani. Il capoluogo ieri mattina si è svegliato attonito, incredulo. Per certi versi sospettoso e con la voglia di conoscere la verità.
Piero se n’è andato in silenzio nella sua casa di Ferrazzano. Dove pare si fosse rifugiato da qualche giorno. Lontano da tutti e tutto. Lì era solito trascorrere qualche ora quando gli girava storto e aveva voglia di starsene da solo. Come nell’ultimo periodo prima del fatale malore. Un malore su cui il sostituto D’Angelo della procura di Campobasso ha tuttavia deciso di vederci chiaro disponendo l’esame autoptico sul corpo del povero ‘‘‘‘‘‘‘‘Pulp’. È evidente che qualcosa nella ricostruzione fornita dai carabinieri non ha convinto il magistrato.
Da quanto si apprende a ritrovare il cadavere del 43enne ristoratore è stato uno dei suoi fratelli con cui lavorava gomito a gomito nel pub di Porta Napoli. Non avendo avuto sue notizie da qualche ora, l’uomo, domenica notte, aveva deciso di sincerarsi personalmente delle condizioni di Piero. Prima di recarsi a Ferrazzano aveva messo sul chi va là anche l’altro fratello. Pare siano arrivati quasi contemporaneamente a destinazione. Ma per ‘‘‘‘‘‘‘‘Pulp’ non c’era ormai più nulla da fare. Invano anche l’intervento dei medici del 118.
Sul posto anche i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Campobasso che hanno effettuato tutti i rilievi necessari e raccolto le prime testimonianze.
La notizia, intanto, aveva raggiunto già gli amici del 43enne. A nessuno, però, è stato consentito di accedere nell’abitazione, se non agli addetti che, ottenuto il nulla osta dagli uomini dell’Arma, hanno trasportato la salma presso l’obitorio dell’ospedale Cardarelli. Dove ieri pomeriggio il medico legale Vincenzo Vecchione ha eseguito l’autopsia. “È morto per arresto cardiocircolatorio”, le uniche parole del professionista al termine dell’esame. I risultati saranno resi noti, come da prassi, tra 90 giorni. Ma sono tanti i sospetti e i dubbi che avvolgono la scomparsa di Piero. Altrettante le ipotesi tra indiscrezioni, smentite e timide conferme. Compresa quella dell’overdose per assunzione di sostanze stupefacenti.
Quando è avvenuto il decesso in casa non c’era nessuno. Fondamentale, pertanto, sarà la testimonianza di chi per primo è arrivato sul luogo del decesso.