Un incendio scoppiato sabato in un sito di stoccaggio dell’Alto Casertano (a Bellona) avrebbe causato un disastro ambientale senza precedenti. Il direttore del dipartimento provinciale dell’Arpac di Caserta Antonio De Sio aveva minimizzato: “La plastica che sta bruciando non è di tipologia clorurata e, quindi, non è tossica né pericolosa”. Ma su alcuni siti di informazione, nonché sui social network, è riportata un’altra verità, con persone che parlano di rifiuti speciali (pezzi di ricambi, vernici e plastiche di ogni tipo). “I veleni sprigionatisi dal rogo attraverso la nube tossica, grazie alla forza del vento, si sono spinti anche nelle zone dei comuni limitrofi, minacciando il Matesino. La diossina e il percolato derivato dalla decomposizione dei rifiuti umidi andati a fuoco, inoltre, grazie alle piogge sono penetrati nelle falde acquifere dei terreni e nel fiume Volturno provocando ingenti danni ambientali”. Ad interessarsi della vicenda è anche l’Associazione degli Ecologisti Democratici del Molise, che, stante la vicinanza con il territorio interessato, ha chiesto alle autorità competenti di “monitorare la situazione ed eventualmente approntare le relative misure di tutela sanitaria e salvaguardia ambientale”.