Era di origini molisane il notaio Vincenzo Ialenti, il 45enne che domenica sera ha ucciso l’amante e poi ha riservato per se un altro colpo di pistola. L’omicidio-suicidio a Milano. L’uomo era sposato. E aveva una figlia. Ma anche un’amante, una ragazza lettone di 29enne, Marika Sjakste, che frequentava da circa un anno. A dare l’allarme è stata la madre del professionista, che ogni lunedì riceveva la chiamata del figlio, cosa che però, l’11 giugno, non è avvenuta. E così ha allertato le forze dell’ordine. Sul posto sono arrivati i pompieri che hanno forzato la porta d’ingresso dell’appartamento in cui viveva la giovane lettone, trovando i due corpi riversi a terra senza vita in un lago di sangue.