Caldo torrido, aereo in forte ritardo e soprattutto assenza totale di notizie chiare e veritiere sui tempi d’attesa. Sarebbe questo il mix che ha fatto scattare la rabbia dei campobassani arrestati sabato pomeriggio a Ibiza al termine di una violenta discussione (non è escluso che sia volato anche qualche ceffone) avvenuta all’interno dell’aeroporto tra un gruppo di turisti e il personale di una nota compagnia aerea. Dalle informazioni che trapelano i molisani, insieme ad un nutrito gruppo di connazionali (circa 100 persone), erano da diverse ore in fila in attesa del volo che li avrebbe riportati in patria. Un’attesa estenuante, che pare si sia protratta per più di quattro ore. Ciò che avrebbe mandato su tutte le furie alcuni componenti della comitiva sarebbe stata la mancanza di informazioni certe sulla partenza dalle Baleari.

Per sedare quella che ormai aveva assunto i connotati della mega rissa è interventa la polizia iberica,giunta in gran numero all’aeroporto. Al termine delle operazioni di identificazione, gli agenti hanno fermato e condotto in caserma diversi italiani. Tra loro anche due campobassani (non è da escludere che possano essere tre), tra cui un giovane politico isernino, da qualche anno residente a Campobasso, molto conosciuto in regione anche per via del suo lavoro. Subito si è messa in moto la macchina della diplomazia: lo studio legale del capoluogo, l’unità di crisi della Farnesina e il console italiano di stanza a Barcellona che, allertato dal Ministero, si è precipitato ad Ibiza. Il tutto si è risolto con il pagamento di un’ammenda pecuniaria.

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