“Estorsione aggravata in concorso”, “rapina aggravata in concorso”, “lesioni personali” e “porto abusivo di arma”: questi i reati che il Nucleo radiomobile operativo di Cassino, coadiuvato dai carabinieri di Cassino e di Cervaro hanno contestato a un 24enne di Venafro e a due 23enni rumene residenti nel piccolo centro del frusinate. In particolare, il 24enne venafrano apparterrebbe alla comunità rom della città. In serata, quindi, sono scattate le perquisizioni dell’Arma di Venafro. Perquisizioni che avrebbero ‘‘‘‘infastidito’ i rom, tanto che diverse famiglie si sarebbero recate nei pressi della cittadella militare per far sentire la loro voce di protesta. I fatti. Tutto è nato dall’operazione condotta dai militari laziali. Alle ore 18 e 40 circa a Cervaro i carabinieri traevano in arresto nella flagranza di reato i tre giovani poichè resisi responsabili dei reati di “Estorsione aggravata in concorso”, “rapina aggravata in concorso”, “lesioni personali” e “porto abusivo di arma” nei confronti di un 42enne commercalista di Cassino. Nel dettaglio, pare che la sera di lunedì, in località Colle del centro laziale, l’uomo, sotto la minaccia di due pistole e con percosse, sarebbe stato rapinato di 200 euro circa. Ma non solo. I tre, quindi, avrebbero costretto il commercialista a firmare due cambiali ognuna di 10mila euro, scadenti rispettivamente il 14 e il 28 agosto. Allertati dal 42enne, i militari operanti in Cervaro, presso piazza Casaburi, all’atto dello scambio hanno provveduto dunque a bloccare i malviventi traendoli in arresto e recuperando l’intera somma di denaro e una cambiale del valore di 10mila euro intestata a favore di una delle due ragazze rumene. A seguito di perquisizione domiciliare e personale venivano inoltre rinvenuti due contenitori per pistola del tipo a salve, che corrispondono a quelle descritte dalla vittima. La somma di 10mila euro è stata restituita al professionista, mentre i due contenitori e la cambiale sono stati sottoposti a sequestro. La vittima dell’estorsione, a seguito delle percosse, si è recata presso il pronto soccorso dell’ospedale civile di Cassino dove le sono stati riscontrati traumi contusivi multipli giudicati guaribili in quattro giorni. Gli arrestati, invece, dopo le formalità di rito, sono stati ristretti rispettivamente presso la casa circondariale di Cassino e Roma-Rebibbia a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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