Un giallo che diventa ancora più angosciante, oltreché tragico. Victorine Bucci, 42 anni, litiga col compagno nella notte tra il 17 e il 18 dicembre, poi sparisce nel nulla. C’è chi la vede ancora viva alle 10.30 di mercoledì 18 dicembre, chi riceve il suo cellulare un’ora prima dello stesso giorno. L’unica cosa certa è che nella Fiat Panda rossa che stamani sarà recuperata dai sub dell’Arma dei Carabinieri, c’è il suo corpo senza vita, esattamente 5 settimane dopo l’ultimo contatto. Ma non basta, il tratto di mare in cui ieri la citycar è stata rinvenuta con la salma della donna nell’abitacolo lì non c’era quando dal 19 al 23 dicembre i Vigili del fuoco, prima di Napoli e poi di Pescara, hanno scandagliato il porto in lungo e in largo. Insomma, tanti, troppi tasselli da mettere a posto. Ora chi sarà indagato? Si tratta di suicidio? Di omicidio? Di occultamento di cadavere e poi di tentativo di farla sparire per sempre? Quanto domande e quali risposte dovranno inseguire i magistrati della Procura di Larino, che a distanza di 11 anni dall’ultima volta, era il febbraio 2009, si confronteranno con l’ipotesi di un altro delitto. Sotto shock non solo Larino, la città in cui Vicky era cresciuta, Termoli, che si è trovata travolta dalla vicenda, tutto il basso Molise e oltre, vista la portata nazionale della storia di cronaca nera. «Ora più che mai, fateci lavorare!» Una esclamazione dettata dalla drammaticità della vicenda, quella della dottoressa Isabella Ginefra, con le evoluzioni delle ultime ore che seppur hanno dipanato tragicamente la matassa della scomparsa della 42enne Victorine Bucci, Vicky per tutti, apre scenari di ulteriore mistero. La presenza dei Carabinieri del nucleo sommozzatori di Pescara è stata a colpo sicuro, elementi investigativi in possesso della Procura di Larino evidentemente hanno condotto sul posto già scandagliato dal 19 al 23 dicembre dai sub dei Vigili del fuoco il tratto di mare interno al porto. Stavolta, però, la Fiat Panda rossa è stata trovata, immersa in posizione obliqua e al suo interno ci dovrebbe essere (c’è) il corpo senza vita di Vicky. Per motivi tecnici, non solo per la sopraggiunta oscurità, il recupero della utilitaria più ricercata del Molise nell’ultimo mese abbondante avverrà oggi, dove si compiranno anche rilievi utili al proseguimento dell’inchiesta. Giornata convulsa quella di ieri. Dopo un mese di indagini dalla Procura della Repubblica di Larino trapelava la notizia che il 18 dicembre scorso Victorine Bucci sarebbe stata notata in un ufficio pubblico di Termoli a chiedere alcune informazioni. Una notizia che potrebbe comunque cambiare la storia della scomparsa e della tragica morte della 42enne originaria del Ciad che da allora ha fatto perdere tutte le sue tracce. E si ricomincia da dove tutto è iniziato. Dal porto di Termoli, dove la mattina del 18 dicembre scorso era stato ritrovato sugli scogli del vecchio molo il telefonino di Vicky, cosi la chiamano gli amici di sempre. Tante le ipotesi che si sono fatte in questo periodo. Le ricerche sono riprese dai fondali del porto così come già avvenuto nel tardo pomeriggio del 17 dicembre scorso e per i giorni successivi quando in città arrivarono i sommozzatori dei Vigili del fuoco da Napoli prima e poi da Teramo. Ieri invece ad immergersi sono stati gli uomini dell’Arma provenienti da Pescara. Cinque sommozzatori che a turno hanno scandagliato il tratto di mare ricompreso tra il vecchio molo e il porto turistico. Ufficialmente perché in quella zona, così è stato detto, le ricerche non erano state ben approfondite. L’acqua da quelle parti non supera i cinque metri ma il problema è che è tutto torbido e non si vede nulla. Quindi con l’ausilio di una corda i sommozzatori hanno quasi effettuato una ricerca a strascico in cerca di un corpo oppure della Fiat Panda di colore rosso della donna che non è stata trovata da nessuna parte. Purtroppo, dopo 9 ore, sono stati rinvenuti entrambi, come in una drammatica matrijoska, la donna morta nell’auto sommersa. Tante le teorie sull’allontanamento di Vicky Bucci di cui si è parlato anche in trasmissioni nazionali come “La vita in diretta”, “Storie italiane” e “Chi l’ha visto”, la troupe di quest’ultima è nuovamente in città oggi. I carabinieri hanno già sentito il compagno della 56enne che vive a Termoli nel quartiere di Rio Vivo. Quella sera dopo una lite telefonica Vicky ha raggiunto Termoli ed è andata a cena al ristorante con il compagno trattenendosi fino a tarda notte. Poi una ulteriore lite e la successiva scomparsa dall’abitazione dell’uomo che sarebbe poi uscito per comprare le sigarette e al suo rientro non avrebbe più ritrovato la donna nell’appartamento. La 42enne era già finita in passato al pronto soccorso del San Timoteo per le percosse ricevute dal compagno ma non lo ha mai denunciato. E’ stato detto che forse voleva partire per il Canada prima della scomparsa, ma poi restò in Italia. Con la notizia trapelata ieri dalla procura, è però difficile pensare che Vicky quel 18 dicembre di buon ora sia stata al porto, abbia perso o abbandonato il telefonino e poi si sia recata successivamente in un ufficio pubblico per chiedere informazioni sparendo infine nel nulla. I carabinieri negli ultimi giorni avrebbero prelevato anche il computer della 42enne dalla sua abitazione di Larino in cerca di nuovi elementi. L’unico dato certo in mano agli inquirenti, ora, è la morte di Vicky, ma da oggi si dovrà dare una risposta su come e perché sia salita in cielo finendo in mare.
Emanuele Bracone
Incredibile un piccolo posto che una persona scompare con un’auto impiega 1 mesi per trovare