Lo scheletro carbonizzato di una donna con accanto effetti personali riconducibili a Lea Garofalo è stato rinvenuto nelle ultime ore in un campo della Brianza. Si attende per l’ufficialità solo l’esito dell’esame del Dna. Le indagini sull’omicidio della collaboratrice di giustizia hanno così vissuto una svolta inattesa, considerando che sino ad ora s’è sempre ritenuto che Lea fosse stata uccisa e sciolta nell’acido.
Denise, vent’uno anni tra un mese, avrà finalmente una tomba su cui piangere.
La storia di Lea ha commosso l’Italia: a 18 anni conosce Carlo Cosco che diventerà il suo compagno. Nasce Denise e i due decidono di trasferirsi a Milano. Qui Carlo riallaccia i rapporti con altri calabresi trapiantati in Lombardia e ben presto scala le gerarchie del mondo malavitoso meneghino. Nel 2002 Lea, stanca della vita criminale condotta dal compagno, decide di fuggire e di raccontare tutto alla giustizia: la droga, gli omicidi, gli atti criminali di cui si macchia il clan dei crotonesi cui Cosco è affiliato. Inizia così una seconda vita, ora clandestina, sotto la custodia dello Stato. Le sue dichiarazioni contro i crotonesi restano inascoltate e decide così di rinunciare al programma di protezione.
Si trasferisce a Campobasso sotto falso nome ma viene raggiunta da un esponente del clan che, spacciandosi per idraulico, prova a rapirla dentro casa. Il rapimento fallisce ma ormai il Molise non è più sicuro e decide di tornare in Calabria con Denise. e’ il 5 maggio del 2009. Sei mesi più tardi Cosco contatta Lea e la invita a Milano per alcuni problemi riguardanti l’affidamento di Denise. E’ l’unico argomento che può spingere la Garofalo ad accettare. Il 24 novembre Lea giunge a Milano ed incontra l’ex compagno, dando appuntamento a Denise alle 23 nella stazione centrale per ridiscendere in Calabria. Lea in stazione non arriverà mai. Carlo, con l’aiuto di due fratelli, la tortura per sapere cosa abbia raccontato ai magistrati durante il periodo di collaborazione con la giustizia. Poi la uccide con un colpo di pistola. Raggiunge Denise in stazione ed insieme si recano dai Carabinieri per la denuncia di scomparsa.
Denise, disperata, torna in Calabria dove conosce un ragazzo che l’aiuta a superare il momento più buio della sua esistenza. In realtà è un affiliato ai crotonesi, spedito dal Cosco a Petilia Policastro per controllare la figlia. Anche il fidanzato di Denise verrà arrestato per l’omicidio di Lea Garofalo.
Oggi la ragazza si è trasferita definitivamente al nord, iniziando a sua volta a collaborare con la giustizia.
Da ieri Denise ha una tomba su cui piangere.

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