Non hanno ancora avuto esito le ricerche del 41enne scomparso dalla sua abitazione di Pesche lunedì pomeriggio intorno alle 16. L’intensa pioggia caduta nelle ultime ore e le temperature basse fanno temere il peggio per le sue condizioni di salute e proprio a causa del maltempo nel corso della notte le perlustrazioni sono proseguite soltanto con i mezzi da terra. Dalle prime ore della mattina di ieri le indagini sono state intensificate in zone prioritarie, nel tentativo di localizzare con maggiore precisione il cellulare che il pastore originario del Kosovo ha portato con sé. Attraverso una triangolazione tra le celle che risultano agganciate dal telefono, i carabinieri hanno lavorato per individuare il punto esatto in cui si trova l’apparecchio. Il raggio d’azione iniziale comprendeva un’area di 40 chilometri, ovvero il territorio che collega Monte Patalecchia e Carpinone, zona molto estesa e particolarmente impervia. Col passare delle ore i soccorritori hanno circostanziato le ricerche, inoltrandosi anche in boschi che fino a ieri erano stati inesplorati. Il punto di coordinamento è stato allestito inizialmente nel municipio di Carpinone, ma in serata la sala operativa è stata spostata al comune di Pesche, luogo più vicino a quello dell’ultimo avvistamento del 41enne. Gli operatori coordinati da Mariano Arcaro, i vigili del fuoco di Isernia, la Forestale e i militari del’Arma, con l’ausilio delle unità cinofile dei Pompieri di Campobasso e dei Carabinieri di Chieti hanno battuto palmo a palmo le campagne dove l’uomo, dipendente di un’azienda agricola, conduceva il pascolo quotidianamente fino a tre giorni fa. Indiscrezioni parlano di alcune segnalazioni che sarebbero arrivate nella mattinata di ieri, ma nessuna di queste ha trovato conferma. Il 41enne stava attraversando un brutto periodo e tra i famigliari col trascorrere dei giorni aumenta la paura.